Tecniche di analisi

come faretecniche e strumenti

Le tecniche di analisi a monte di un processo di problem solving servono ad avere una conoscenza della situazione basata su dati, testimonianze, rilievi e ricerche.

Edward De Bono nel celebre metodo dei sei cappelli raccomanda di partire dal cappello bianco con cui si raccolgono dati, misurazini, documenti, testimonianze e li si condividono nel modo più oggettivo, imparziale, distaccato possibile. Qualsiasi problema, per poter essere definito correttamente, emerge da una situazione che deve essere analizzata per essere conosciuta nei suoi particolari e compresa nel suo insieme. Per farlo si ricorre a tecniche di analisi che fanno parte della raccolta dei dati, preliminari ad ogni processo di problem solving e indispensabili per il setting del problema.

L’analisi della situazione comprende tecniche di domanda e di ricerca, analisi qualitative e quantitative, analisi di dati e tendenze.

Le tecniche di domanda consistono nel modo di fare le domande per avere risposte interessanti, dalle domande in genere alle domande ad alternativa e al dialogo strategico, considerando che nella fase preliminare del problem solving il problema non è ancora chiaro, e spesso viene volutamente eluso, trascurato o nascosto. Le domande servono a capire che cosa è successo, che cosa è stato fatto finora, quali sono le tentate soluzioni che non hanno eliminato il problema, ma che lo hanno tenuto in vita o perfino alimentato.

Le tecniche di ricerca di informazioni e di sondaggio di opinioni si fanno per conoscere che cosa è successo in passato e che cosa sta succedendo adesso, che cosa pensano gli stakeholder e quali sono i loro interessi in relazine con noi e con il nostro problema.

Le analisi di tendenza invece, partendo da quello che è accaduto, cercano di prevedere che cosa potrebbe succedere. L’analisi dei big data permette di estrarre tendenze e valutazioni di business intelligence dall’analisi di enormi quantità di dati elasborati con reti neurali e macchine dotate di intelligenza artificiale e capaci di apprendere dai dati stessi. Il pensiero sistemico analizza scenari complessi con l’aiuto della teoria delle reti sociali e dei grafici sistemici, di sofisticati modelli matematici, ma anche più semplicemente di fogli erlettronici con le modalità di simulazione “se…allora”.

Uno strumento semplice e molto usato è l’analisi SWOT, con cui la situazione attuale e quella potenziale vengono esaminate da quattro punti di vista che ne valutano i pro e i contro esistenti e possibili.