Le relazioni

mappa delle relazioni

Nel mondo iperconnesso e sovrappopolato nessuno di noi è veramente solo, anche se spesso ci si sente soli, sia in una grande città affollata di sconosciuti e alieni, sia in un piccolo paese lontano da tutto e da tutti. Per avere di fronte agli occhi le persone, i gruppi, gli enti con cui abbiamo a che fare, suggerisco di compilare la propria mappa delle relazioni. Puoi farla con carta, matita e gomma da cancellare, oppure con i programmi che si trovano in rete e che puoi usare sia col personal computer, sia con la tavoletta o lo smartphone. Tu ti metti al centro della mappa, e fai partire i rami dei tuoi contatti principali: familiari, amici, conoscenti, compagni di attività o di svaghi. Poi dai primi contatti fai derivare i loro contatti, ampliando così la tua rete. Con essa puoi fare tanti ragionamenti: da quanto tempo non senti quell’amico? Sarà il caso di fargli una telefonata o inviargli un messaggio?

Le relazioni possono essere tenute in presenza o a distanza. Anche nei tempi passati le persone legate fra loro da “affinità elettive”, come direbbe Goethe, si scrivevano lettere che nei casi migliori sono giunte fino a noi. Oggi disponiamo di potentissimi mezzi di comunicazione, con cui all’istante possiamo entrare in contatto con persone vicine e lontanissime. Quindi è il caso di approfittane, sia con messaggistica individuale, sia con la partecipazione ai social network, o reti sociali come Facebook, Instagram, Linkedin per chi ha ancora attività e interessi lavorativi. Naturalmente saremo noi a decidere se vogliamo attivare conversazioni interessanti in rete, se vogliamo seguire gruppi e persone di valore, se vogliamo rendere più ricche le nostre relazioni, invece di limitarci a pubblicare gattini, pietanze dei ristoranti e foto dei nostri piedi.

Queste reti obbediscono a teorie e leggi comuni a tutte le reti, che si tratti del traffico aereo, della propagazione di un virus o delle reti sociali.
La teoria dei Sei gradi di separazione sostiene che possiamo entrare in contatto con qualsiasi altro cittadino del mondo in circa sei passaggi da una conoscenza all’altra. L’aspetto deteriore del fenomeno è la raccomandazione, ma dall’altra parte della medaglia c’è l’amico che ci presenta ad un conoscente che a sua volta ci introduce ad un suo contatto importante.
La legge di potenza applicata alle reti dice che, qualunque sia la rete e quantunque sia grande, pochi nodi della rete posseggono la maggior parte dei contatti rispetto a tutti gli altri, e che i nodi molto collegati tendono ad aumentare i loro contatti, quelli meno collegati tendono a diminuirli, per cui il ricco diventa sempre più ricco, il povero sempre più povero. Se nella nostra rete riusciamo a individuare le persone con più relazioni, attraverso di esse ci sarà più facile ampliare e potenziare i nostri contatti.