Come risolvere i problemi

In questo settore si prendono in considerazione i cinque passi del processo di soluzione dei problemi, con un taglio pratico e operativo, per fare in modo che un aggrovigliato insieme di elementi possa diventare una struttura comprensibile e gestibile in funzione di risultati concreti e soddisfacenti.

Si parte dal problem finding, dove si parla di aree di criticità, percezione e analisi del disagio, cambiamento, innovazione, pensiero sistemico, con lo scopo di far emergere problemi ancora latenti o al momento trascurabili.

 

Si passa al setting, partendo dall’analisi della situazione, dello scenario, dei precedenti, delle tendenze, per poi separare il problema dalle condizioni, si definire il problema nella sua struttura e nel suo contenuto, stabilire gli obiettivi, comunicare e “vendere” il problema a finanziatori e sponsor.

Si arriva al solving che comprende il processo vero e proprio di soluzione, dal gruppo di lavoro e gli stakeholder interessati, al problem solving strategico con i suoi consigli pratici, alle tecniche di decisione, al project management.

Il processo si conclude col prendere e applicare le decisioni in merito alle soluzioni più funzionali.

Come cassetta degli attrezzi c’è una raccolta di tecniche e strumenti da usare nelle varie fasi, da soli o in gruppo. Si va dalle tecniche di analisi come la SWOT, le domande e la ricerca e raccolta dati, alle tecniche mentali come le mappe e la stimolazione di creatività e innovazione, alle tecniche di gruppo dal brainstorming ai Sei Cappelli per pensare, ai giochi e simulazioni, alla qualità con strumenti famosi come il diagramma di Pareto, il benchmarking o il diagramma causa-effetto, al project management con gli strumenti classici come il Gantt o recenti come il rapid planning e lo scrum.