Domanda ad alternativa

La domanda ad alternativa non è una domanda del tutto aperta né è una domanda strettamente chiusa.
Invece di fare una richiesta ampia e generica (“come stai?”) si propone un’alternativa fra cui scegliere (“oggi ti senti meglio o peggio di ieri?”).
L’alternativa si usa per specificare e chiarire ciò che ci dice l’interlocutore, ponendoci e ponendogli dubbi, dandogli la sensazione che lo stiamo ascoltando con interesse e che proprio perciò vogliamo approfondire ciò che ci dice. Al tempo stesso si guida l’interrogato verso la direzione o il tipo di risposta che ci interessa. Se l’altro ci risponde “sto meglio, grazie”, e gli rispondiamo “in che senso?” lasciamo il campo troppo aperto, perché ci può rispondere “mah, non saprei…” e quindi non aggiungere nulla, oppure ci può raccontare che è più contento di giocare col cane, portandoci fuori strada. Possiamo perciò chiedere: “Ti senti più leggero o più forte?” e procedere con alternative formulate in base alle risposte.
Ogni tanto, per mostrare di averlo ascoltato, possiamo riformulare quanto ci ha detto: “se ho ben capito, mi stai dicendo che oggi ti senti più leggero di ieri”.

L’alternativa è un riduttore di complessità, perché dimezza le possibilità. “Stasera preferisci uscire o restare a casa?” La risposta “Uscire” esclude il restare a casa. “A passeggio o al ristorante?” “Al ristorante”.
Se le alternative non sono alla pari, ma una è più costosa e impegnativa dell’altra, abbiamo una domanda ad illusione di alternativa. Si tratta di una manipolazione strategica con cui, invece di dire all’interlocutore che voglio che scelga una certa cosa, gli propongo di scegliere fra quella cosa e una cosa meno attraente o più sgradevole. Posso dare per scontato che non si debba tornare a casa dopo la mezzanotte e chiedere: “preferisci tornare entro le 10 o entro le 12?”. Posso anche ricorrere all’artificio della lettura del pensiero: anche se non mi hai detto che vuoi la carne, ti chiedo: “preferisci la bistecca al sangue o ben cotta?” portandomi avanti nelle scelte da proporti.
Questi tipi di domande sono usati nel dialogo strategico, ossia in una conversazione che mira ad uno scopo, in genere a risolvere un problema.