Orientarsi al problema più che alle soluzioni

orientarsi al problema

A volte cerchiamo soluzioni ai nostri disagi, e le chiediamo a qualcuno che pensiamo possa aiutarci. Quando crediamo di aver trovato le soluzioni valide, siamo disposti anche a pagarle piuttosto bene.
Altre volte invece rifiutiamo soluzioni che ci vengono imposte o consigliate.
In molti casi si cercano soluzioni senza aver definito il problema. Ovviamente poi si rimane insoddisfatti, perché il problema persiste.

Le soluzioni appartengono al passato, il problema è presente. A volte le soluzioni adottate in precedenza funzionano, ma più spesso non funzionano, perché le condizioni e le caratteristiche del problema sono cambiate.
Anche la scuola, che come dice Popper “fornisce soluzioni non richieste a problemi non posti”, deve evolvere verso la definizione di nuovi problemi, superando l’insegnamento di soluzioni di problemi del passato. La cultura tradiizonale va rivista in senso problematico, non apodittico.
Un esercizio utile è affrontare relazioni umane, giochi, letture, considerandoli come problemi, invece che come eventi o come oggetti.

Il pensiero, con i diversi tipi di intelligenza, è lo strumento principe per il problem solving. Potremmo dire che pensare non è altro che porsi problemi e immaginare soluzioni.
Per orientarsi al problema vanno preferite le domande alle risposte e alle prescrizioni, perché suscitano nell’ascoltatore un atteggiamento altrettanto problematico e permettono di accrescere le proprie conoscenze.
Tenere viva la creatività e l’immaginazione con stimoli, curiosità, giochi, ci rende più sensibili a scoprire nuovi problemi e più capaci di trovare nuove soluzioni.

Quanto l’esperienza è utile ad affrontare problemi? Va trattata con cautela, perché ci aiuta a non aprire di nuovo porte già aperte, ma potrebbe impedirci di aprire porte ancora chiuse.
La nostra mentalità problematica si combina con il nostro bisogno di dare un senso a tutto ciò che facciamo, che sappiamo, che sperimentiamo.
La dinamica fra capo che ordina e collaboratore che esegue deve evolvere verso un leader che indica l’area problematica e un follower che aiuta il leader a definire e risolvere i problemi che li riguardano.
Infine, la corretta individuazione del problema del cliente può diventare argomento di vendita di prodotti e servizi intesi come soluzioni di quel problema, e chiave di marketing per scoprire e presidiare nuove nicchie di mercato.