Team building

gruppo e team

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Nella vita e nel lavoro possiamo agire da soli o con altre persone. Se aspettiamo l’autobus alla fermata, facciamo parte di un insieme casuale e temporaneo di persone accomunate solo dall’attesa dell’autobus. Se partecipiamo ad una escursione facciamo parte del gruppo di escursionisti, alcuni dei quali si conoscono, altri si incontrano solo in quella occasione. Se invece partecipiamo ad una competizione a squadre, facciamo parte di un team che condivide l’obiettivo di vincere la gara o il campionato.

Il team building è tutto ciò che si fa per aggregare persone e trasformarle in una squadra, in inglese team. Che cosa distingue un insieme di persone da una squadra? La squadra è tale se i ruoli sono complementari e funzionali a raggiungere un obiettivo condiviso. Per prima cosa stabilisce gli obiettivi da raggiungere e i ruoli e le competenze necessari a raggiungerli, poi seleziona le persone più adatte a ricoprire i ruoli richiesti, infine si assicura che i ruoli siano riconosciuti e accettati all’interno e all’esterno del gruppo, e che i componenti vadano d’accordo e abbiano voglia di collaborare.

Il team builder è un professionista specifico, spesso uno psicologo o un formatore esperto nella dinamica dei gruppi e nella motivazione, che di volta in volta può avvalersi di tecnici specifici, dagli ingegneri e operai specializzati a sportivi, cuochi, artisti, attori.

Si ricorre al team building per gruppi da costituire o appena formati, per gruppi in crisi o in situazioni di stress, o per gruppi che sono chiamati a impegni eccezionali per situazioni particolari.

Può essere formativo, quando si lavora sulle competenze tecniche e di relazione, o ludico quando si cerca di sviluppare lo spirito di squadra con giochi ed esperienze divertenti al di fuori del consueto ambiente lavorativo. In ambedue i casi si può lavorare in azienda o in aula (indoor) o all’aperto (outdoor) con giochi, gare, avventure.

I gruppi di apprendimento e di lavoro sono stati studiati da Kurt Lewin, secondo cui il gruppo è un campo di forze attrattive e repulsive, con elementi trainanti e frenanti, ed è diverso dalla somma delle parti. I conflitti derivanti da chi spinge e chi frena si appianano con l’interdipendenza, il senso di appartenenza, l’influenza reciproca, i valori e gli scopi comuni.

Bruce Tuckman propone un modello di dinamica di gruppo in 5 fasi:

  • forming (formazione): creazione del gruppo, leader e collaboratori selezionati per competenza tecnica, funzione, capacità relazionali;
  • storming (scambio): affrontare e superare i contrasti anteponendo l’obiettivo comune o cambiando strategie;
  • norming (normalizzazione): regole, ruoli, metodi e strumenti;
  • performing (efficienza): il gruppo diventa autonomo e si organizza da solo per operare;
  • adjourning (aggiornamento): che cosa si fa quando il gruppo ha completato i suoi compiti: si scioglie o ne affronta di nuovi?

Per far funzionare bene un gruppo bisogna chiarire gli obiettivi a tutti i componenti, dato che devono condividerli per fare squadra. Si devono adottare metodi e strumenti che tutti possano usare. E’ importante stabilire i ruoli, chi fa che cosa, incarichi, livelli di flessibilità e autonomia, responsabilità. La comunicazione comprende ascolto, condivisione, confronto, scambio, esposizione, feedback. Il clima interno al gruppo è l’atmosfera che vi si respira, che può essere tesa e competitiva o rilassata e cooperativa, con buoni rapporti fra leader e collaboratori e fra colleghi, e con ruoli ben individuati e legittimati. Infine, il gruppo deve servire a far crescere se stesso e i suoi componenti, per ottenere prestazioni sempre migliori.

Il team building serve a far conoscere le persone in modo approfondito, facendo incontrare anche quelli che si conoscono appena fra di loro, per farli cooperare ad un progetto o solo per passare qualche piacevole ora insieme, aumentando la fiducia reciproca. Costruisce e potenzia le relazioni interpersonali creando un clima di fiducia e di stima tra gli appartenenti allo stesso gruppo e sviluppando creatività, ascolto, empatia, motivazione, coesione, integrazione, leadership. Aiuta a lavorare per obiettivi, riconoscendosi nella mission e nei valori aziendali. Fornisce strumenti per valutare ed apprezzare attitudini, competenze, potenzialità dei singoli individui.

Strumenti utili per il team building sono la Matrice Gallup, che visualizza il livello di autoconsapevolezza e di motivazione del partecipante, e la matrice capacità/disponibilità, che visualizza i livelli di competenza e di collaborazione.
E’ importante saper condividere sia i successi che gli insuccessi, senza biasimare le persone che sbagliano, ma aiutandole a risolvere il problema.