Stakeholder

atlante –  comunicazione – project management

A monte di qualsiasi iniziativa, si considera come stakeholder, o portatore di interessi, ogni individuo, gruppo di persone, istituzione o impresa che può avere un interesse significativo nel successo o nel fallimento di un progetto, da una singola azione all’intera organizzazione. Gli stakeholder sono individui o gruppi che contribuiscono in modo volontario o involontario alla capacità di creare valore e alle attività da cui possono ricavare benefici o correre rischi. Acquistano importanza con lo sviluppo della responsabilità sociale dell’impresa, della democrazia partecipativa, della trasformazione ecologica del sociale. L’impresa deve rendere conto di ciò che fa, in base ad un’etica ambientale, finanziaria, sociale.
Gli stakeholder dunque sono interessati agli obiettivi di un progetto o di un’impresa. Gli stockholder sono interessati al profitto, gli shareholder alla proprietà.

La teoria degli stakeholder, si è sviluppata nei primi anni ottanta del novecento ad opera di Edward Freeman, in contrasto con la teoria di Milton Friedman, secondo cui l’impresa deve rendere conto solo ai suoi azionisti. Per Freeman tutti quelli che in qualche modo hanno a che fare con un’impresa vanno considerati come stakeholder, e sono “vitali per la sopravvivenza e il successo dell’organizzazione”. L’impresa è immersa nel suo ambiente, è in relazione continua con i suoi stakeholder.

Gruppi sociali, organizzazioni e individui diversi hanno preoccupazioni, capacità e interessi differenti rispetto alla situazione problematica che un progetto intende affrontare. Queste differenze devono essere esplicitate, capite e riconosciute, facendosi questa domanda: chi ci guadagna e chi ci perde nella realizzazione del progetto in via di elaborazione?

La gestione degli stakeholder di un progetto o di un’impresa parte dall’analisi dei soggetti, a cui segue la fase di ascolto per comprendere i loro interessi, poi si elabora la strategia di valorizzazione dei favorevoli e di persuasione sui contrari, a cui seguono le azioni di comunicazione e di relazione, e le verifiche dei risultati ottenuti.
L’analisi serve a identificare tutti i soggetti che hanno un interesse significativo nel successo o nel fallimento del possibile progetto. Si analizzano i loro ruoli sociali, economici e politici, gli interessi, il livello di potere, il dinamismo e la capacità di interagire con le azioni del progetto. Si tratta di soggetti singoli o di gruppi organizzati? Chi sono i rappresentanti? Che potere hanno? Quanto influiscono sui loro gruppi? Quali gruppi cooperano, quali sono in conflitto fra loro?
Possiamo usare matrici di analisi per stabilire chi sono e che interessi hanno, e classificare in che misura vogliono (interesse), pesano e possono (potere).
L’analisi SWOT serve a valutare i pro e contro da vari punti di vista, confrontando quelli del singolo stakeholder con quelli dell’azienda e di altri soggetti pubblici e privati.
Il diagramma di Venn visualizza il peso e l’importanza degli stakeholder. Il diagramma di Pareto ha una funzione simile, ma serve anche a individuare quel 20% dei soggetti che produce l’80% dell’impatto.
Possiamo classificare gli stakeholder in vari modi. Possiamo raggrupparli per categorie come partner, beneficiari, facilitatori, avversari. Oppure distinguere fra interni ed esterni, influenti e non influenti, influenti non interessati e decisori. Gli stakeholder di un progetto sono lo sponsor, il project manager, i vari technical manager con i loro team, il cliente, gli utenti, altri tipi di stakeholder. Uno strumento di classificazione è la griglia di Mitchell, che considera le categorie “potere”, “legittimazione”, ossia riconoscimento di istituzioni e altri stakeholder, e “urgenza”, ossia intensità dell’interesse e impegno nel sostenerlo.
Dopo aver individuato gli stakeholder facendone magari una mappa per tenerli sott’occhio durante tutto il progetto, bisogna promuoverne la partecipazione, gestirne i conflitti di interesse, valorizzare i favorevoli, informare e motivare i contrari per mostrare loro altri aspetti del progetto. Le domande a cui rispondere sono:

  • Qual è l’interesse dello stakeholder? Con quale intensità viene sostenuto?
  • Quanto potere hanno? Quanto sono legittimati e riconosciuti?
  • Come si concilia con quelli del nostro progetto?
  • Oltre ai diretti interessati, ci sono altri soggetti influenti?
  • Se gli stakeholder contrari sono molti, sono forti, hanno buone ragioni, è il caso di insistere con il progetto?
Fra i vari modi di organizzare e visualizzare un insieme di stakeholder il diagramma di Venn ne mostra il peso e l’importanza con il colore e la grandezza dei cerchi. Il colore può indicare se sono favorevoli o contrari. La posizione indica quanto sono potenti e influenti.