Diagramma di Pareto
Il diagramma di Pareto è un grafico a barre che serve ad evidenziare gli elementi più importanti di un insieme. Il nome deriva dalla teoria di Vilfredo Pareto secondo cui solo pochi individui posseggono la maggior parte delle ricchezze di una regione.
Il principio è detto anche 80/20, a significare che il 20% della popolazione possiede l’80% delle ricchezze, e l’80% possidee il restante 20%. Max Lorenz rappresentò con una curva lo scostamento dalla distribuzione uniforme delle ricchezze. Joseph Juran sviluppò la teoria dimostrando che poteva essere applicata a qualsiasi cosa, non solo alla distribuzione delle ricchezze.
Ovviamente 80 e 20 sono valori statistici approssimativi, ma un rapporto 90/10 o 70/30 non contraddice il principio di Pareto.
E’ importante notare che il rapporto 80/20 è ricorsivo, perché si applica anche a quel 20%, e così via, e si spiega così perché i ricchi diventano sempre più pochi e più ricchi, e i poveri diventano sempre più numerosi e più poveri.
Il diagramma di Pareto serve per individuare “a vista”, cioè al primo colpo d’occhio, gli elementi più importanti del sistema preso in esame. I singoli elementi sono rappresentati da barre proporzionali al loro valore quantitativo, mentre una curva di Lorenz mostra il comportamento dell’insieme cumulando i valoiri percentuali. Alle barre degli elementi più importanti, che svettano rispetto alle altre, corrisponde l’impennarsi della curva, che nei segmenti che corrispondono alle barre mostra di quanto ogni elemento contribuisca all’insieme.
Il diagramma si usa per visualizzare distribuzioni di valori quantitativi associati ad elementi del sistema, e per mettere in evidenza gli elementi critici di un sistema chiuso. La diversa altezza delle barre o l’andamento della curva mostrano se i valori sono equamente distribuiti o se sono concentrati in alcuni elementi a discapito di altri.
Per elementi critici intendiamo quelli che maggiormente influiscono sul sistema. Se il sistema è la qualità del processo di lavorazione, gli elementi critici sono quelli che producono più difetti o più problemi. Se il sistema è il fatturato, gli elementi critici sono quelli che producono più fatturato.
Per sistema chiuso si intende un sistema omogeneo, giacché non ha senso confrontare elementi e criteri diversi, come la qualità di un processo produttivo e il numero di brevetti ottenuto dal reparto R&D, o le patate con i cosmetici. Un sistema chiuso può essere perciò la quantità di difetti per prodotto, o il fatturato per prodotto, o la retribuzine per dipendente, o il tipo di patata più venduto.
Per usare il diagramma bisogna prima di tutto stabilire l’insieme da valutare e il tipo di problematica da esaminare. Per esempio, vogliamo capire quali sono i prodotti che generano più fatturato.
Il titolo del grafico sarà “Performance annuale dei prodotti in catalogo”. Voce per voce, verranno inseriti i singoli prodotti col relativo fatturato, e ordinati per fatturato decrescente.
Una volta completato l’elenco dei prodotti e dei fatturati, viene generato un grafico che mostra da sinistra a destra i prodotti col fatturato più alto.
A questo punto si vedrà che due o tre prodotti danno l’80% circa del fatturato, mentre tutti gli altri danno il restante 20%.
Sarà così confermato il principio di Pareto secondo cui pochi elementi sono veramente efficaci e costituiscono le leve strategiche su cui agire per operare cambiamenti significativi.
Attenzione: se si considerano elementi qualitativi, come la soddisfazione del cliente, la pulizia, l’ordine, l’assertività, devono essere valutati in modo quantitativo, per esempio con una scala da 1 a 10, dove 1 significa un basso livello qualitativo, 10 un livello eccellente.
Lo stesso insieme può essere valutato con diversi diagrammi a seconda delle decisioni da prendere. Per esempio, di una lista di prodotti possiamo valutare fatturato, costi, profitti. Dal confronto fra i tre diagrammi, balzerà all’occhio che i tre prodotti che producono più fatturato non necessariamente producono più profitto.
Possiamo decidere di potenziare ancora gli elementi forti, trascurando gli altri, oppure possiamo individuare un elemento che non è ancora fra i primi, però ha forti potenziali: quello potrebbe essere il leader di domani!
Il diagramma di Pareto si combina con altri strumenti. Per esempio, il diagramma di Ishikawa serve a individuare le cause di una criticità o di un malfunzionamento. Una volta individuate le cause, se ne può valutare in modo quantitativo l’incidenza sul fenomeno. Il diagramma di Pareto metterà in evidenza le cause più impattanti, quelle su cui intervenire subito per ottenere il grosso del miglioramento.
Va altresì considerata la “coda lunga”: con le nuove tecnologie gli elementi deboli che costituiscono la coda del diagramma di Pareto, e che sono trascurati nella tradizionale distribuzione di massa, diventano molto numerosi con il pay per clic o l’e-commerce, e l’allungarsi della coda li rende più importanti perché per esempio producono più fatturato dei pochi elementi importanti.