Metodi, tecniche, strumenti

I ferri del mestiere del problem solver

Metodi, tecniche e strumenti sono i ferri del mestiere del problem solver. Ma non bastano. A monte va comsiderata la disposizione mentale, la mentalità (mindset), che predispone all’uso di un metodo, di un processo da attuare con determinate tecniche e strumenti.

Per esempio il pensare per strutture gerarchiche è una mentalità che predispone al mapping, il metodo di rappresentare in modo visivo le strutture di pensiero. Il mapping usa mappe mentali o mappe concettuali come tecniche per concretizzare ciò che ha pensato in una mappa per mezzo di strumenti come carta e matita o un programma per mappe e un computer.

In sintesi dunque:

La relazione è una gerarchia logica: il metodo stabilisce l’obiettivo e il percorso, la tecnica fornisce le abilità per muoversi lungo quel percorso, e lo strumento è ciò che si usa per applicare la tecnica.

La metafora a me cara dell’alpinismo ci fa capire in modo concreto la distinzione fra metodi, tecniche e strumenti.

L’alpinista che pianifica un’ascensione studia la montagna attraverso carte e guide tecniche, e organizza il tutto grazie al sistema di conoscenze teoriche e di esperienze pratiche che costituisce il suo metodo di scalata.

In generale possiamo definire il metodo come la struttura mentale e logica con cui un problema viene impostato e risolto. Può essere:

  • deduttivo – dal generale al particolare,
  • induttivo – dal particolare al generale,
  • comparativo – confronto con altre situazioni,
  • analitico – scomporre il problema in sottoproblemi,
  • sintetico – organizzare i sottoproblemi in un problema che li contiene.

La parola si compone dei termini greci odos (via, cammino) e meta (oltre), quindi significa andare oltre, procedere verso una meta, raggiungere uno scopo, fare qualcosa secondo un ordine prestabilito.

 Come fare

Come scoprire sintomi latenti di disagio, per definirli come nuovi problemi? Scoprilo con il problem finding.

Come definire i problemi in modo che siamo in grado di risolverli? Te lo dice il problem setting.

Una volta definito il problema, come risolverlo? Con il problem solving.

Come passare dalle soluzioni trovate con il solving alle decisioni da scegliere, da sperimentare e da mettere a sistema? E’ il compito del decision making.

 Le tecniche

L’alpinista in parete usa tecniche di arrampicata, di assicurazione con manovre di corde e ancoraggi, di respirazione e concentrazione mentale, di orientamento.

Per i greci techné era l’abilità manuale, il saper fare bene qualcosa servendosi di capacità conoscitive, manuali e strumentali, senza distinzione fra il vasaio che modellava il vaso e il pittore che lo dipingeva.

Anche per noi la tecnica è la capacità pratica di fare qualcosa in base a conoscenze ed esperienze precedenti. E’ la concreta esperienza del passato da sfruttare per il dominio del futuro.

Può essere individuale, collettiva, generale. La tecnica di Uto Ughi è la sua abilità violinistica, la tecnica dell’orchestra di Santa Cecilia è la capacità di suonare una sinfonia, la tecnica violinistica del ‘700 è il modo di suonare il violino in quel periodo storico.

L’applicazione delle conoscenze scientifiche alle attività pratiche è la tecnologia.

Se consideriamo come esempio la costruzine dell’ala di un aereo, ecco tutto il processo concettuale:

  • L’aerodinamica è la scienza. È il corpo di conoscenza teorica che studia il comportamento dei gas in movimento, e delle forze che generano.

  • L’applicazione di questa conoscenza alla costruzione degli aeromobili è la tecnologia. È l’uso della scienza per risolvere un problema pratico, ovvero far volare un velivolo in modo efficiente.

  • La progettazione di un’ala è il metodo. È il processo strutturato e pianificato che traduce i principi tecnologici in un design concreto. Comprende tutte le fasi, dalla simulazione al disegno tecnico.

  • La costruzione (l’atto fisico di assemblare l’ala) è la tecnica. È il saper fare, l’abilità pratica e le procedure manuali o industriali necessarie per realizzare il progetto.

  • Il robot che opera alla catena di montaggio è lo strumento che assembla l’ala.

Corde, imbracature, moschettoni, rinvii, dadi, cordini sono gli strumenti che l’alpinista usa per assicurarsi in parete e proteggersi dal rischio di cadute.

Lo strumento è un arnese che si usa per fare qualcosa che sarebbe impossibile, difficile o faticoso fare senza di esso. Gli strumenti possono essere raggruppati in base alle loro funzioni come strumenti di:

  • osservazione (strumenti ottici),

  • esecuzione e produzione (strumenti musicali, macchine utensili),

  • controllo (strumenti di misura),

  • registrazione (fotocamere).

E’ importante disporre di strumenti diversi per poter scegliere lo strumento giusto per il lavoro che si vuol fare e per il problema che si vuol risolvere, altrimenti, come diceva Bateson, se disponi solo di un martello tutti i problemi ti sembreranno chiodi.

Il problem solving mette a disposizione tale diversità, per esempio con la scelta di un tipo di grafico per visualizzare un insieme ordinato per priorità (diagramma a barre), una o più tendenze (diagramma a linee), una ripartizione percentuale (diagramma a torta).

Metodi, tecniche o strumenti?

Spesso si confonde fra metodi, tecniche e strumenti, usandoli indifferentemente. Restando nel campo del problem solving, i Sei Cappelli sono un metodo che aiuta un gruppo a pensare in modo omogeneo alternando sei atteggiamenti mentali diversi, il Cappello Bianco è lo strumento con cui ci si limita a dati di fatto, senza opinioni o emozioni, il Cappello Nero è lo strumento della valutazione dei rischi.

Nel mapping il mindset è il pensare per mappe, gerarchizzare, strutturare, il metodo è il visualizzare con mappe, la tecnica è la capacità di usare mappe mentali o concettuali, lo strumento è carta e matite se si fa una mappa a mano, una app per mappe si usiamo un computer o un tablet.

Se facciamo l’esempio della SWOT,

  • Il metodo è l’analisi strategica. L’obiettivo è valutare la posizione di un’azienda o di un progetto rispetto all’ambiente esterno e interno. Questo metodo include fasi come la raccolta di dati, l’analisi del contesto e l’identificazione di obiettivi.

  • La tecnica è il processo di identificazione e categorizzazione dei fattori. Ad esempio, la tecnica di fare brainstorming per elencare tutti i punti di forza e di debolezza di un’azienda, o la tecnica di esaminare il mercato per individuare opportunità e minacce. È la procedura che si usa per riempire i quadranti.

  • Lo strumento è la griglia SWOT. È la matrice a quattro quadranti (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats) che si usa per organizzare, visualizzare e presentare i risultati dell’analisi.

Spesso usiamo la stessa cosa come metodo, tecnica o strumento. Dipende al contesto in cui lo si usa, e dal livello gerarchico in cui si viene a trovare. Per esempio l’analisi SWOT nel suo insieme può essere la tecnica o lo strumento di una analisi di mercato, oppure può essere un metodo se la consideriamo un modo per osservare un fenomeno dai quattro punti di vista.

L’importante è avere sempre ben chiaro il problema nella sua corretta definizione, i processi risolutivi dall’analisi di ciò che lo ha generato e che lo tiene in vita alla ricerca creativa di soluzioni, i metodi e gli strumenti più adatti per attuare al meglio il cambiamento desiderato.

La gestione a vista è una mentalità che privilegia il visivo rispetto all’auditivo e al cinestesico, è un metodo o un insieme di metodi che vanno dall’organizzazione dei layout aziendali al kanban, dal mapping alla visualizzazione dei dati, e comprende strumenti come le mappe mentali, la cartografia, grafici e diagrammi.

Nella mia attività di artista e problem solver è l’ambito in cui le mie due facce si fondono e interagiscono, per la mia capacità di visualizzare i concetti e di verbalizzare le immagini, di creare metafore visive, di rappresentare i problemi in modo da “vederci chiaro”.

La pagina Mappe e grafi descrive il concetto generale di grafo e le mappe come grafi particolari.

La pagina sulla Gestione a vista parla del visual thinking, il pensiero visivo che porta al visual management, la gestione dei problemi per mezzo della visualizzazione, della organizzazione e della comunicazione visiva.

La pagina sulle Tecniche visive raccoglie le voci dell’Atlante di Problem Solving relative al pensiero visivo e alla gestione a vista.