Coerenza ed equilibrio

atlante – gestione a vista

La coerenza è compattezza e coesione. L’equilibrio è uno stato di armonia e di quiete. Nella percezione visiva coerenza ed equilibrio sono dovuti alla corrispondenza fra ciò che si vede e ciò che si percepisce.

coerenza visiva

Se io vedo una forma che assomiglia ad un quadrato, più si avvicinerà al pattern del quadrato, più mi sembrerà coerente, come una pianta da giardino potata. Se vedo una forma che non deve assomigliare a forme geometriche regolari, come la chioma naturale di un albero, più queste forme sono evitate e più ciò che vedo mi sembrerà coerente.

equilibrio visivo

Se vedo una forma che dovrebbe essere dritta, più è dritta e più mi sembrerà in equilibrio. Se la forma deve essere storta, più è storta e più mi sembrerà in equilibrio.

 
dal quadrato al cerchio

Un quadrato con i bordi arrotondati viene riferito al pattern “quadrato” fino ad un arrotondamento del 25%. Con arrotondamenti superiori è più naturale riferirlo al pattern “cerchio”. Gli scostamenti minimi dal pattern, come gli arrotondamenti al 5% o al 45%, si distinguono a malapena dal pattern. Gli arrotondamenti intermedi, dal 25% al 35%, tendono ad assumere una forma propria, non più riferibile né al quadrato né al cerchio. L’arrotondamento al 45% sembra un cerchio un po’ difettoso, quindi ci troviamo di fronte ad un caso di incoerenza visiva, dove la forma dice: “sono un cerchio, ma non proprio”. Si esce dall’incoerenza visiva facendolo diventare un cerchio regolare (arrotondamento al 50%) o portandolo al massimo al 25% per farle sembrare un quadrato arrotondato.

 
Magritte non è una pipa

Il pensiero logico può negare, scrivendo “questa non è una pipa”. Il pensiero visivo non può negare, se vede una pipa penserà che è una pipa, non una non-pipa. Può risolvere l’incoerenza fra l’immagine e la scritta solo dicendosi che non è un oggetto “pipa” che si può riempire di tabacco e fumare, ma è l’immagine dipinta di una pipa. Solo così la scritta, affermando che non è una pipa, dice la verità e l’incoerenza viene risolta. Magritte spesso gioca con incoerenze e disequilibri per stimolare l’immaginazione del fruitore, e farlo riflettere sui rapporti non scontati fra oggetti reali e immagini e accostamenti surreali.

 

La percezione visiva stimola le nostre capacità di problem solving spingendoci a risolvere le incoerenze e i disequilibri e ad orientare le nostre interpretazioni verso forme forti, buone, complete. Il problem solving ci induce spontaneamente ad eliminare le ambiguità tra figura e sfondo, tra significati contrastanti, tra situazioni illusorie o deformate.

test figura sfondo

Il pensiero visivo non può configurare nello stesso momento due situazioni contraddittorie come la figura e lo sfondo. In questa famosa immagine-test, se pensa che la figura sia il bianco e lo sfondo il nero, vedrà un volto femminile; se invece pensa che la figura sia il nero e lo sfondo il bianco, vedrà una specie di sassofonista. Le due visioni non possono coesistere, o si vede l’una o l’altra, anche scambiandole per brevissimi attimi.

 

Coerenza ed equilibrio hanno senso solo nella percezione di un campo delimitato entro cui valgono regole che non valgono più al di fuori di esso. Per esempio all’interno del ring – il campo entro cui avviene l’incontro di pugilato – ci si deve prendere a pugni fino alla cintura dei calzoncini, e si deve smettere quando si sente la campana o quando lo dice l’arbitro. Al di fuori del ring invece non ci si può prendere a pugni. Sempre dentro il ring, non ci si può prendere a calci, che invece sono consentiti nel tae-kwon-do. Quindi un calcio dato dentro il ring sarebbe incoerente, e come tale viene punito.
La stessa cosa accade nelle immagini, nella musica, nella letteratura. Il committente o il produttore dell’opera stabiliscono alcune regole che vanno rispettate. Per esempio, quando Schoenberg decide di comporre usando la dodecafonia, evita accuratamente ogni aggancio tonale. Quando Kandinsky decide che il quadro deve essere astratto, evita qualsiasi riferimento figurativo.
L’artista è libero di stabilire le regole del suo gioco, ma poi le deve rispettare, altrimenti è incoerente perché trasgredisce ciò che lui stesso ha stabilito. Picasso ogni tanto cambia il modo di dipingere, dal figurativismo dei periodi blu e rosa al cubismo, dalle immagini piatte del periodo africano alle forme solide del periodo classico, ma all’interno di ogni periodo rispetta le regole che si è dato.

Piet Mondrian, Composizione A, 1920. Le composizioni astratte di Mondrian rispondono a regole semplici ma rigorose, con un altissimo livello di coerenza visiva. Il campo è suddiviso in rettangoli di varie forme e dimensioni da linee nere ortogonali di spessore uguale. I riquadri sono colorati solo con campiture omogenee bianche, nere e grigie, o solo con i colori primari giallo, rosso e blu.

Una linea curva, inclinata o colorata sarebbe incoerente. Un riquadro verde, o sfumato, o a righe, sarebbe incoerente.

ernst haas fotografie

Ernst Haas ha fatto grande uso del mosso fotografico per rappresentare il traffico di New York nella foto in alto a sinistra del 1952, dove non c’è nessun elemento fermo e nitido. Nella foto in basso a sinistra con lo stesso soggetto (Traffic) il mosso delle auto è ancora accentuato al limite dell’astrazione, e contrasta con la nitidezza immobile delle frecce stradali. In questo caso la regola è: ciò che è fermo è nitido, ciò che si muove è mosso.

Le regole cambiano passando da una foto all’altra, come nel celebre ritratto fatto nel 1951 ad un Einstein, statico, in piedi fra libri e carte, mentre si tocca il mento in un momento di concentrazione mentale. La luce radente accentua il momento significativo in cui l’idea affiora nella mente, ancora in attesa di essere formulata ed espressa. Anche se Haas è un grande colorista, in questo caso non teme di limitarsi al bianco e nero.

impaginato coerente

Anche nell’impaginazione grafica vale la coerenza all’interno del campo rappresentato dalla pagina, o dalla videata nel caso di un sito web. Nell’immagine di sinistra vediamo un’impaginazione coerente dove la regola è impaginare tutto a bandiera allineato a sinistra. Nell’immagine di destra vediamo la stessa pagina dove la regola è impaginare titoli e immagini centrati con blocchi di testo giustificati. Però ci sono le incoerenze del sottotitolo e del blocco di testo inferiore che sono rimasti a bandiera e quindi trasgrediscono la regola della pagina.

equilibrio compositivo

L’equilibrio visivo è fortemente influenzato dalle dinamiche del campo, che come un campo magnetico attraggono le immagini verso il centro, verso l’alto o il basso, verso i margini destro o sinistro. Le figure che si trovano nei punti più forti del campo appaiono in equilibrio più stabile rispetto a quelle che si trovano in punti deboli.

La foto di sinistra mostra una coppia di noci al centro del campo. Ambedue le noci si trovano a distanza uguale dal centro e l’insieme dell’immagine è equilibrato. La foto di destra mostra le stesse noci di uguale importanza e dimensione, dove però una è al centro e squilibra l’immagine perché continua ad essere visivamente uguale all’altra noce che inspiegabilmente occupa una posizione meno forte.

equilibrio e campo

Nella foto a sinistra le noci in basso sono statiche perché quella di sinistra poggia sul piano di legno, quella di destra si attacca al bordo inferiore del campo. Le noci nel cielo sono dinamiche, perché la loro posizione viene percepita come instabile, attratta verso il basso e al centro o verso il bordo destro del campo.

Nella foto a destra la noce in alto è stabile perché è attaccata al bordo superiore del campo. La noce a destra sta per attaccarsi al bordo destro. La noce di centro per ora è stabile, ma potrebbe uscire dal centro e andare verso il basso o verso l’alto. La noce in basso è stabile perché si trova in un punto molto forte del campo, quella accanto sta per diventare stabile perché è attratta dal bordo inferiore del campo.

schema equilibrio visivo

Se invece della foto osserviamo lo schema grafico che le corrisponde, percepiamo meglio la dinamica degli oggetti nel campo, perché percepiamo le pure forme in un campo vuoto senza essere distratti da altri elementi di significato come le noci, il cielo, il legno, la caduta eventuale.

A sinistra vediamo in grigio le zone di maggiore attrazione del campo, quelle dove gli elementi appaiono più stabili. A destra vediamo le forme nel puro campo vuoto, non possiamo decidere se vanno verso l’alto o verso il basso, se si muovono o stanno ferme. Tuttavia il cerchio al centro sembra più importante degli altri, quello in alto è saldamente attaccato al bordo, quello in basso saldamente poggiato. Il cerchio più instabile sembra il secondo dall’alto, perché si trova in una zona debole del campo.