Obiettivo SMART

Obiettivo SMART

atlanteformazione – project management

SMART è l’acronimo dei requisiti che un obiettivo deve averer per essere veramente tale.

Spesso, quando si parla di obiettivi, si dice « aumentare le vendite », « diventare più visibili », « consolidare il brand ». Ma sono veramente obiettivi ?
Ci viene da chiederci : aumentare di quanto ? più visibili rispetto a chi ? consolidare in quanto tempo ?
Se non abbiamo queste risposte, è come tirare frecce verso le nuvole anziché verso un bersaglio. In un colloquio di assegnazione di un obiettivo, basta che esso abbia cinque requisiti per essere un vero obiettivo, non un vago proposito.

In inglese SMART singifica elegante, intelligente, brillante. Un buon obiettivo è SMART.
E’ SPECIFICO : non « aumentare le vendite », ma « fare un corso di tre giorni per la forza vendita ».
E’ MISURABILE : non « aumentare » ma « aumentare il fatturato del 3% ».
E’ ACCETTABILE, raggiungibile : non « aumentare del 40% », ma del 3 %.
E ‘ REALISTICO, concreto : non « aumentare le vendite » ma « puntare sul nuovo prodotto ». Risponde di sì alla domanda : « abbiamo le risorse necessarie per raggiungerlo ? ».
E’ TEMPIFICATO : ha date di scadenza in cui deve essere raggiunto.

Il nostro obiettivo smart sarà quindi : « puntando sul nuovo prodotto e facendo un corso specifico alla forza vendita, aumentare le vendite del 3% entro la fine dell’anno »

Target o goal sono gli obiettivi di molti giochi in cui bisogna conquistare qualcosa (rubabandiera, buskashi), raggiungere una meta (rugby, gioco dell’oca), colpire un bersaglio (tiro a segno, golf, calcio), arrivare in una casa (baseball). Tutti questi obiettivi sono concreti, ben definiti, misurabili. Anche nel management il raggiungimento degli obiettivi è lo scopo per cui si fanno le cose, e il modo di verificare che le cose siano fatte. Ma, come nei giochi, l’obiettivo per funzionare deve essere ben definito.

Un progetto o un processo in cui non siano ben definiti gli obiettivi è poco funzionale. Per controllare che un obiettivo sia ben definito si raccomanda di usare l’acronimo SMART, che significa “elegante, brillante” e si forma con le iniziali di cinque caratteristiche fondamentali di un obiettivo. Se un obiettivo non è SMART, diventa un proposito, uno scopo, una meta, una tendenza, una intenzione, un desiderio. Qualcosa di astratto e generico, di fronte a qualcosa di concreto e specifico.

Anche se l’origine dell’acronimo può risalire agli anni ’60 del secolo scorso, lo si trova in forma esplicita in Blanchard (Leadership and the One Minute Manager, 1985).

smart

La fortuna dell’acronimo dipende dal fatto che è semplice e pratico, potente e preciso. Con una parola che evoca comportamenti vincenti aiuta a ricordare le cinque qualità che definiscono un obiettivo. Il cinque è un numero molto forte, perché cinque sono le dita della mano, le righe del pentagramma musicale, i continenti, gli oceani. La parola smart significa brillante, vincente, ed è la marca della piccola auto da città Mercedes.
Ma come tutti i forti riduttori di complessità, si presta a varie interpretazioni, estensioni, varianti.

Le varie interpretazioni

Che significa veramente SMART? Poiché si tratta di uno strumento semplice e “aperto”, ognuno lo interpreta a modo suo. Per metterci un po’ di ordine, vediamo alcune interpretazioni accumulatesi nel tempo in ambiente anglosassone, e alcuni adattamenti italiani.

SMART

S –
Specific, stimulating, sincere, simple, stretching, succinct, straight forward, self owned, self managed, self controlled, significant, strategic, sensible.

Specifico, sfidante, stimolante, significativo

M
Measurable, motivating, manageable, meaningful, magical, magnetic, maintainable, mapped to goals.

Misurabile.

A
Achievable, assignable, appropriate, audacious, actionable, attainable, ambitious, aspirational, accepted, acceptable, aligned, accountable, agreed, adapted, as-if-now, adjustable, adaptable.

Accettabile, accettato, accordato.

R
Realistic, relevant, resourced, results orientated, rewarding, recorded, reviewable, robust.

Raggiungibile, realistico.

T
time bound, – limited, – driven, – constrained, – related, – phased, – sensitive, – specific, – stamped, – lined; trackable, traceable; timed/timely.

Tempificato.

SMARTER

Nel 2000 si è pensato di mirare ad obiettivi ancor più brillanti, trasformando SMART in SMARTER, da usare quando alle caratteristiche tecniche si vuole aggiungere motivazione, empowerment, focus sulla persona, etica. In questo caso le caratteristiche diventano sette, dove anche il sette è un numero magico (sette virtù, sette vizi, settimana, sette nani, sette camicie).

E
Encompassing, empowering, extending, exciting, evaluated, engaging, energising, ethical, enjoyable.

Etico, energizzante, eccitante.

R
Reviewed, rewarding, recorded, realistic, relevant, resourced, research based.

Ragguardevole, ricercatore, risorse, rilevante, raccontabile/raccontato.

Oltre allo SMARTER si trovano variazioni come SMARTIE, SMAART, e altre che complicano inutilmente le cose.

Un acronimo carino per obiettivi di teamworking è GREAT: goals, roles, expectations, accountabilities/abilities, timing (traguardi, ruoli, aspettative, responsabilità/competenze, tempi).

Ma fra tante interpretazioni dell’acronimo, qual è quella giusta? Ognuno fa come vuole? In teoria sì. In pratica sarebbe bene combinare qualità differenti, non ridondanti: se per la S abbiamo scelto “stimolante”, non serve sciogliere la R come “rilevante”.
Io ho scelto questa interpretazione, che oltre ad essere piuttosto completa rispetta le iniziali italiane e inglesi:
Specifico specific
Misurabile measurable
Accettato agreed, achievable
Raggiungibile realistic
Tempificato timed

Ad ogni modo è l’acronimo che deve servire a noi, per cui possiamo scioglierlo in un modo o nell’altro a seconda delle situazioni in cui ci troviamo e del concetto su cui vogliamo focalizzare. Per esempio S = “significativo, sfidante” , oppure “specifico”. Se il team che deve raggiungere l’obiettivo tende all’astrattezza e alla genericità, punteremo sullo specifico. Se invece ha bisogno di motivazione, punteremo sul significativo e lo sfidante.

Comunque…se non è SMART non è un obiettivo. Se manca anche una sola delle cinque qualità, l’obiettivo torna nel limbo delle intenzioni, dei desideri, delle aspirazioni: tutte cose belle, che però non implicano l’azione. Dalla finestra del mio albergo posso contemplare la montagna davanti a me, pensare di vagare fra boschi e valli, o sognare di andare in vetta. Ma per raggiungere la vetta devo sceglierla, uscire, imboccare il sentiero giusto, calcolare il tempo necessario e, un passo dopo l’altro, ridurre la distanza che mi separa dalla vetta.

Comunque…se non è SMART non è un obiettivo. Se manca anche una sola delle cinque qualità, l’obiettivo torna nel limbo delle intenzioni, dei desideri, delle aspirazioni: tutte cose belle, che però non implicano l’azione. Dalla finestra del mio albergo posso contemplare la montagna davanti a me, pensare di vagare fra boschi e valli, o sognare di andare in vetta. Ma per raggiungere la vetta devo sceglierla, uscire, imboccare il sentiero giusto, calcolare il tempo necessario e, un passo dopo l’altro, ridurre la distanza che mi separa dalla vetta.