Come peggiorare

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Il come peggiorare (worst fantasy) è una tecnica di problem solving strategico che invita a immaginare tutto ciò che aggrava la situazione, ma che perciò può diventare leva di cambiamento.
Si basa sullo stratagemma cinese secondo cui se vuoi raddrizzare una cosa devi trovare il modo di storcerla di più. Ossia, bisogna capire quali sono le cose che possono agire sul sistema come leve di cambiamento, giacché risolvere il problema significa cambiare la situazione attuale, e può essere utile anche tornare indietro per balzare in avanti con più energia.

La prescrizione è paradossale, perché ci chiede di fare qualcosa di contrario al buon senso e alla nostra educazione, perché fin da bambini siamo stati educati a migliorare le cose, non a peggiorarle.

La fantasia peggiorativa viene prescritta al proprietario del problema chiedendogli di chiudersi in una stanza difesa da disturbi e interferenze, mettersi una sveglia che suoni dopo un quarto d’ora o mezz’ora, e abbandonarsi a immaginare il peggio, ripetendosi questa frase: “che cosa potrei volontariamente e deliberatamente fare o non fare, dire o non dire, pensare o non pensare, se volessi peggiorare la situazione?”. Come potrei accentuare il conflitto? Come potrei far fallire il progetto? Come potrei rompere il giocattolo? Posso cominciare col pensare a me stesso, al mio modo di vivere, di vedere le cose, al mio lavoro. Poi posso pensare agli altri che vivono intorno a me. al partner, ai familiari, agli amici, ai colleghi, ai superiori e ai dipendenti. Quindi posso passare al mondo in cui vivo, la casa, il quartiere, l’azienda in cui lavoro, i referenti esterni (fornitori, clienti, sindacati, istituzioni).

Il come peggiorare può essere fatto sia individualmente, sia in gruppo. In questo caso un conduttore guida il gruppo e scrive le idee peggiorative proposte dai partecipanti. In genere all’inizio della seduta i partecipanti sono legati e tendono a proporre idee migliorative, invece che peggiorative. Sta all’abilità del conduttore sciogliere i partecipanti e spingerli a fare proposte peggiorative. 

Sia a livello individuale, sia in gruppo, la fantasia peggiorativa è una tecnica utile per superare la timidezza e la paura. Se una situazione ci intimidisce o ci spaventa, proviamo a immaginare tutto il peggio che ci potrebbe capitare, sempre entro la mezz’ora di fantasia, i peggiori scenari e le peggiori conseguenze di azioni e decisioni da prendere o difficoltà da affrontare. Ci accorgeremo che tutte le peggiori fantasie non sono così terribili, e che la situazione reale è decisamente migliore di quella immaginata.

Dopo aver raccolto una certa quantità di proposte peggiorative, si passa alla fase successiva che consiste nel chiedere: “negli ultimi tempi (una settimana, un mese) c’è qualcosa che hai fatto fra quelle che hai elencato per peggiorare? Se il cliente o il gruppo risponde affermativamente, significa che ha trovato da solo alcune leve di cambiamento. Non è il consulente a dirgli ciò che non va, se lo dice da solo. Si può passare così a successive tecniche come il miracolo e la scala.

Se il cliente o il gruppo non ravvisano nessuna delle proposte peggiorative nei comportamenti recenti, si passa ad altre tecniche come la ricerca delle tentate soluzioni disfunzionali.

I libri di Paul Watzlawick “Di bene in peggio” e “Istruzioni per rendersi infelici” trattano, con la leggerezza e il garbo tipici del maestro di Palo Alto, sia delle fantasie peggiorative sia delle tentate soluzioni disfunzionali.