Ipermappe

atlantegestione a vista

I numerosi e diversi programmi che permettono di fare mappe al computer, portano a superare la separazione fra mappe concettuali e mappe mentali, e generano mappe che si integrano con altri programmi di office automation, comunicazione, grafica, publishing, browser web.
Alcuni programmi generano mappe dinamiche, capaci cioè di riorganizzarsi intorno ad un nodo cliccato, quale che sia il suo livello gerarchico. Queste mappe si prestano a visualizzare complesse basi di dati, perché permettono di osservarle da vari punti di vista, a seconda del nodo che si sceglie come focus. 

Ci troviamo così di fronte a vere e proprie interfacce personalizzate di ricerca, conoscenza e comunicazione, da cui è possibile accedere a risorse e contenuti sparsi per tutto il web, dispositivi ben diversi dalle mappe cartacee di Tony Buzan. In analogia con gli ipertesti, che costituiscono una versione tecnologica evoluta dei testi, per definire le mappe tecnologiche potremmo parlare di ipermappe mentali. In tal senso il termine “ipermappa” si applica – come alcuni autori hanno già fatto – a qualsiasi tipo di mappa, anche a quelle topografiche, « aumentate » da un insieme di informazioni e collegamenti che ne amplificano la potenza. 

Un esempio per tutti é Google Maps o un qualsiasi navigatore satellitare, che ci presenta la rappresentazione di un territorio dal nostro punto di vista, rilevato dal satellite geostazionario. Nel caso di Google Maps possiamo scegliere se visualizzare la mappa stradale, quella con i rilievi o la foto satellitare, e se vogliamo che vi siano scritte le informazioni locali o che resti muta.