Agile management

Agile management

Il management tayloriano industriale deve far funzionare la catena di montaggio, a cui le persone sono subordinate. Il management agile postindustriale deve far funzionare le persone, dai collaboratori stretti al più ampio ventaglio degli stakeholder. Il primo tipo di management segue una logica lineare, ama il pensiero semplificante, esercita il comando e controllo, si occupa dei processi a prescindere dagli obiettivi. Il management agile segue una logica circolare, ama il pensiero complesso e sistemico, confida nelle relazioni di collaborazione e di aiuto, si pone a servizio di chi lavora come facilitatore e ottimizzatore, non controlla i processi ma responsabilizza sui risultati.

Il management agile si serve dei metodi agili come l’organizzazione lean e la progettazione scrum. Considera l’organizzazione come un organismo vivente le cui parti si autogestiscono in quanto partecipano al successo di tutto l’organismo. I lavoratori non sono componenti delle macchine, ma squadre responsabili dei risultati, adattabili, resilienti, autonome. Il management agile non li controlla passo passo, ma li educa a rispettare gli impegni presi in modo concorde. Incoraggia la sperimentazione e tollera l’errore, orientandolo verso la ricerca di soluzioni migliori.

L’agilità va distinta dalla flessibilità. Questa è reattività agli ostacoli e alle turbolenze che incontra, a cui si piega come il salice con la corrente del fiume o col vento. L’agilità invece è ricerca di miglioramento continuo come applicazione di intelligenza collettiva e coinvolgimento di tutta l’organizzazione. E’ un cambio di mentalità che abbraccia tutto il modo di considerare l’impresa e che si basa su tre vettori:

  • motivazione delle persone, intelligenza collettiva,
  • uso intensivo delle nuove tecnologie,
  • riconfigurazione continua dei processi.

Le persone non sono dipendenti ed esecutori, sono problem solver responsabili delle soluzioni. Le tecnologie permettono di rispondere a bisogni sempre più personalizzati e diversificati, dove non è il consumatore che si adatta al prodotto, ma il prodotto che si adatta al consumatore. La riconfigurazione dei processi si avvale di intelligenza collettiva e nuove tecnologie per ridurre gli sprechi e concentrarsi solo su ciò che produce valore per il cliente.