Costruttivismo

atlanteproblem solving

La teoria filosofica e psicologica del costruttivismo sostiene che ognuno di noi costruisce la sua realtà in base alle sue percezioni e comportamenti. La realtà oggettiva è inconoscibile per l’uomo che è incapace di pensare al di fuori delle categorie dello spazio e del tempo, come dice Kant. Per i costruttivisti l’unica conoscenza utile e ottenibile è quella operativa, che tralascia l’essenza ontologica di una supposta realtà oggettiva, per dedicarsi alla realtà che percepiamo al fine di raggiungere i nostri obiettivi concreti. E’ inutile cercare una verità inaccessibile, è più sensato limitarsi a cercare ciò che serve al cambiamento terapeutico, al progresso scientifico e al benessere dell’uomo. Il costruttivismo non nega l’esistenza di una realtà oggettiva, dice solo che è impossibile conoscerla al di fuori del nostro sistema percettivo/reattivo. Invece di ostinarci nella ricerca di una realtà oggettiva, è più saggio e più utile costruire in pratica le conoscenze che ci servono a vivere meglio e a risolvere i problemi che possiamo avere con noi stessi, con gli altri, col mondo in cui viviamo. Non interessa conoscere le “verità profonde” ed il “perché” delle cose, ma solo il “come” funzionano e come possono funzionare meglio.

Il costruttivismo separa l’ontologia (lo studio e la descrizione della cosa in sé) dall’epistemologia (lo studio di ciò che è possibile conoscere, e dei processi di conoscenza). Ed è solo l’epistemologia quella che ci interessa, dato che l’essenza ultima dell’ontologia ci è preclusa.

Per i costruttivisti la realtà in cui viviamo è il risultato della costruzione di un organismo che si autoregola e che non ha alcuna particolare relazione con una qualunque realtà ontologica “là fuori”. La conoscenza non viene ricevuta passivamente né attraverso i sensi né grazie alla comunicazione, ma viene attivamente costruita dal soggetto “conoscente”. La funzione della conoscenza è adattiva, nel senso biologico del termine, in quanto è il risultato di processi complessi che interagiscono con l’ecosistema del soggetto. A sua volta il soggetto organizza il suo mondo come esperienza soggettiva, non come verità oggettiva. Un sistema vivente è per sua natura una sistema aperto (ha bisogno di cibo, luce, acqua per sopravvivere), è permeabile e vive in un contesto. Ma i confini fra l’essere vivente e il suo mondo sono fuzzy, sfumati, imprecisi, non c’è un confine netto fra il dentro e il fuori del soggetto stesso. Bateson parla di ecologia della mente, che non è racchiusa nel nostro cervello, ma si espande nel corpo e poi nelle relazioni con gli altri e con l’ambiente. Quindi vivere bene con gli altri e con l’ambiente significa vivere bene con se stessi.

mosaico i sec a.c.

Un mosaico romano del I sec. d.C. conservato nel Museo Archeologico di Ascoli Piceno ci mostra come ciò che vedo è invluenzato dall’orientamento e dalla posizione, rispertto a me, di ciò che mi sta davanti. Al centro del mosaico è raffigurato un volto che da un lato è quello di un giovane, dall’altro quello di un vecchio. Ossia percepiamo ciò che ci sembra dritto, cioè orientato come il nostro corpo, e non ciò che ci sembra capovolto. L’antropomorfismo fa in modo che assimiliamo le forme percepite alla nostra figura umana, alla posizione eretta del corpo, alla visione panoramica orizzontale. Tendiamo a riconoscere sembianze umane nelle nuvole o nei profili delle montagne, fino agli emoticon in cui segni di interpunzione vengono interpretati addirittura come stati d’animo.

cilindro rettangolo cerchio

La nota immagine del cilindro tridimensionale serve a mostrare come in base al punto di vista ortogonale o coassiale col solido ce lo fa vedere come un cerchio o come un rettangolo. Noi non percepiamo in un istante la tridimensionalità, ma la costruiamo nella mente con una sequenza di immagini che ne mostrano le diverse angolazioni fino a formare in noi l’idea del cilindro, che riconosciamo vedendone una qualsiasi proiezione sul nostro punto di vista del momento.

vasarely

Il quadro di Vasarely mostra come la visione è influenzata dal pensiero attivo: se penso che il punto A stia davanti, lo vedo venire avanti, e il punto B va indietro. Se invece penso che il punto B stia avanti, il punto A se ne va indietro e cambia la percezione volumetrica dell’immagine con i relativi piani che vengono avanti o indietro.

triangolo di kanisza

Il triangolo di Kanisza è una immagine molto usata nella psicologia della Gestalt che ci mostra come la visione è influenzata dalla conoscenza: la forma forte del triangolo depositata nel nostro cervello ci fa vedere un triangolo bianco sopra un triangolo con bordi neri e tre cerchi, invece di tre linee ad angolo e tre semicerchi neri indipendenti gli uni dagli altri. Anche se gli elementi sono colorati in modo diverso per svelarne la loro reciproca estraneità, il cervello li rimette insieme e li percepisce come oggetti colorati su cui è poggiato un triangolo bianco.

Il costruttivismo, per la sua stessa natura, non pretende di essere la verità assoluta, e nemmeno l’epistemologia unica capace di spiegare il funzionamento dell’uomo nel mondo. Tuttavia, proprio per la sua pragmaticità che orienta a cercare l’utile e il funzionale piuttosto che il vero, influenza in modo significativo il modo di lavorare delle organizzazioni odierne, dei gruppi e dei singoli individui. Ecco una panoramica dei vari campi di azione.

Formazione

Per il costruttivismo non c’è un docente che versa la verità nella mente dello studente, ma uno studente che costruisce le sue conoscenze come un insieme di percezioni e di esperienze personali che fa da solo o in relazione con gli altri e col proprio ambiente. L’intelligenza non è unica, ma molteplice, e si sviluppa negli individui in modo prevalentemente visivo, auditivo o cinestesico. La ragione si combina con l’emozione. Apprendere significa arricchire la propria mappa cognitiva. Insegnare significa partire dalla mappa cognitiva del discente e aiutarlo a svilupparla. L’efficacia dell’apprendimento si verifica osservando come è cambiata e si è arricchita la mappa cognitiva del discente.

Problem solving

I problemi nascono dalle diversità dei punti di vista, per cui pensiamo che quelli che non vedono la realtà come la vediamo noi siano stupidi o cattivi. Il nostro punto di vista spesso ci impedisce di vedere il vero problema, che si nasconde dietro falsi problemi, o ci fa vedere come un muro invalicabile qualcosa che potrebbe essere aggirato o salito con una scala. Il costruttivismo sostiene che la visione soggettiva, così come è stata costruita, può essere modificata con opportune demolizioni e ricostruzioni, cambiando punto di vista, ristrutturando i propri pregiudizi, utilizzando l’autoinganno in modo funzionale a raggiungere obiettivi di cambiamento, di riduzione o eliminazione del problema, di miglioramento.

Management

Il manager non è il capo che impartisce ordini, è un coach che aiuta i collaboratori a lavorare meglio e a raggiungere obiettivi condivisi. La considerazione dei diversi punti di vista aiuta a superare i conflitti nelle relazioni umane, rende più abili nella negoziazione, spinge ad abbandonare giochi win-lose (io vinco e tu perdi) per adottare giochi win-win (vinciamo ambedue). L’attenzione ai diversi punti di vista di collaboratori, fornitori, clienti, stakeholder, facilita l’ascolto e i comportamenti collaborativi.

Marketing

Il concetto di posizionamento è strettamente collegato al punto di vista, che non è quello dell’azienda produttrice, ma quello del cliente. Qual è la posizione che ha il nostro prodotto o la nostra marca nella mente del cliente? Che cosa chiede, che cosa gradisce, che cosa teme, quale problema vuole risolvere? L’analisi SWOT aiuta a considerare il prodotto da quattro punti di vista. Alle qualità materiali e tecniche si aggiungono valori intangibili che trasformano i prodotti in oggetti di desiderio e di status symbol. La considerazione ecologica di tutto l’insieme della value chain porta ad un marketing relazionale che persegue la fidelizzazione del cliente attraverso la sua soddisfazione, e il valore sociale di acquisti fatti per una buona causa come l’aiuto ai bambini affamati o la protezione dell’ambiente. Il cambiamento stesso dal push (l’azienda spionge il prodotto verso il consumatore) al pull (il consumatore tira verso di sé il prodotto che desidera) è di puro sapore costruttivista.

Gestione a vista

Visualizzazione e verbalizzazione sono processi di costruzione del senso e del significato di ciò che si vive e che si fa. La molteplicità dei punti di vista arricchisce il modo di visualizzare i contenuti. L’intelligenza è distribuita anche al di fuori della mente, secondo le teorie di Howard Gardner, Donald Norman e Gregory Bateson, e porta a facilitare il lavoro con uso di forme e colori, segnaletica, visualizzazione di layout e strutture. Mappe e grafici aiutano a comprendere realtà complesse come trend finanziari, funzionamenti di apparecchi e di strutture fisiche e virtuali. Le tecniche della lean organization e della qualità mirano al miglioramento continuo, concetto tipicamente costruttivista in quanto non considera la qualità come un livello prestabilito e imposto dall’alto, ma come una costruzione quotidiana che impegna tutti i livelli gerarchici che in tal modo realizzano una learning organization, una struttura che apprende e migliora grazie al suo stesso operare e realizzarsi.

Comunicazione

La comunicazione non è la trasmissione lineare di un messaggio da un emittente ad un ricevente, è un processo di interazione complessa fra il soggetto e la sua rete di relazione con gli altri con cui si producono senso e conoscenza attraverso un gioco continuo e ricorsivo di messaggi e feedback che influiscono sui nuovi messaggi, un gioco fatto di linguaggio analogico e digitale, confronto di mappe cognitive, decodifica corretta o errata, ascolto, persuasione, ristrutturazione, rapporto simmetrico e complementare.