Telepresenza

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La presenza virtuale è un sistema tecnologico che ci permette di operare e interagire con persone e dispositivi da remoto. Le tecnologie di telepresenza sono applicate in domotica, videosorveglianza, insegnamento, medicina, intrattenimento, lavoro, fino all’esplorazione spaziale. Possiamo così tenere una lezione a distanza o parteciparvi, sorvegliare la propria abitazione anche trovandosi dall’altra parte del mondo, eseguire un intervento senza trovarsi in sala operatoria, assistere gli anziani ed esplorare luoghi difficilmente raggiungibili dall’uomo.

La telepresenza può includere strumenti di teleconferenza video, in cui un flusso di immagini e audio viene trasmesso a una posizione remota, e installazioni robotiche capaci di aiutare un utente a svolgere attività pratiche e tecniche da una posizione remota.

Diversamente dalla realtà virtuale, che porta gli utenti in ambienti perlopiù simulati, la telepresenza (nota anche come telerobotica) usa robot remoti per trasportare gli utenti in luoghi lontani o inaccessibili, consentendo loro di guardarsi intorno e svolgere attività anche complesse e rischiose come interventi manutentivi su impianti petroliferi sottomarini o operazioni chirurgiche a distanza.

La telepresenza si basa sul senso di presenza, la percezione e l’esperienza soggettiva che deriva dal trovarsi in un ambiente, l’esserci, la sensazione di essere davvero dentro il mondo sintetico generato dal computer, perdendo la consapevolezza della mediazione della tecnologia. Il senso di presenza aumenta col realismo dell’ambiente virtuale, la complessità degli strumenti che possiamo usare, le possibilità di interagire. A differenza del telefono in cui possiamo comunicare solo con la voce, la telepresenza ci fa comunicare con tutto il corpo e con tutta la sfera razionale ed emotiva che usiamo nei rapporti in presenza.

La telepresenza si realizza collegandosi dal proprio computer o dispositivo mobile con robot che si muovono e operano a distanza. I robot possono muoversi su ruote, volare, evitare ostacoli, collegarsi ad una rete elettrica per autoricaricarsi, eseguire operazioni guidate dai telecomandi manovrati dall’utente remoto, che può trovarsi anche agli antipodi del pianeta.

La tecnologia FPV usata prevalentemente per pilotare droni cinematografici e da gara offre all’operatore remoto un punto di vista identico a quello del robot che opera sul campo

robot in realtà virtuale

Questo è un robot pilotato con tecnologie di realtà virtuale. L’operatore indossa una maschera VR a immersione, e il robot, dotato di telecamera doppia che genera una visione binoculare uguale a quella umana, muove la sua testa panoramica riproducendo fedelmente i movimenti dell’operatore remoto, e in tal modo gli fornisce lo stesso punto di vista in cui si trova, che nel gergo della telepresenza si chiama FPV, first person view, ossia visione soggettiva personale.

Ovviamente nell’uso reale il robot si trova lontano dall’operatore.

robot umanoide e padbot

Il robot può avere un aspetto umanoide, oppure essere solo un braccio che va in giro portando una tavoletta o uno smartphone la cui telecamera “guarda” a distanza per conto dell’operatore, che può interagire con persone vicine al robot in videoconferenza attraverso lo stesso dispositivo.

robot chirurgico a pillola

Il PillBot è un piccolissimo drone telecomandato che invia video in tempo reale al computer o al telefono di un medico. Il robottino usa e getta si può iongoiare per un viaggio all’interno dello stomaco, ed entro il 2024 offrirà ai medici una telepresenza dentro l’organismo dei pazienti che consentirà loro di fare screening per ulcere, gastriti, cancro ed altri potenziali disturbi. Il drone robotico potrà prelevare campioni di tessuto ed eseguire altre piccole attività chirurgiche.