Intelligenza artificiale generale

atlantenuove tecnologie

Se l’intelligenza artificiale debole si accontenta di sviluppare nelle macchine atteggiamenti intelligenti, e l’intelligenza artificiale forte punta su macchine sapienti e coscienti di sé, senza imitare processi di pensiero umani, l’IAG o Intelligenza Artificiale Generale ha l’ambizione di creare macchine che replichino in tutto e per tutto l’intelligenza umana, dove alcuni ricercatori affrontano il problema in ambito computazionale, altri si rifanno ad ambienti biologici, alcuni pensano che la mente umana sia un aggregato di dati, altri che nessun aggregato di dati possa diventare una mente.

Per alcuni è sufficiente che una macchina mostri comportamenti intelligenti, per altri i comportamenti non bastano a qualificare una macchina come intelligente, e non trovano attendibile neanche il superamento del test di Turing.

Come si vede, c’è molta disparità di vedute. E non potrebbe essere altrimenti, dato che a malapena cominciamo a capire che cosa siano la nostra intelligenza e la nostra mente, non sappiamo se veramente siamo dotati di un’anima e che cosa essa sia, né abbiamo ancora un’idea chiara di come interagiscano fra loro idee e sentimenti, sensazioni ed emozioni. Ma proprio i ricercatori che si avventurano verso mete impossibili ci aiutano ad esplorare ciò che di più complesso e prezioso abbiamo, la nostra capacità di pensare.