Virale
La diffusione virale di un messaggio, di un’opinione, di una condivisione che a volte si verifica nel web, prende il nome dall’analogia con la diffusione esponenziale di un virus che avviene in ambito biologico, dove un individuo trasmette ad altri individui l’infezione che si amplifica con la trasmissione del virus dagli individui infettati a quelli ancora sani.
La diffusione virale avviene anche con i programmi che danneggiano i computer e che sono chiamati appunto virus.
Nel web marketing si dice che un messaggio diventa virale quando si diffonde rapidamente dall’uno all’altro, specialmente su piattaforme social come Facebook, Twitter, Youtube, Instagram. Una strategia virale parte da un’idea inusuale, divertente, emozionante, che colpisca al punto da spingere chi la percepisce a trasmetterla ad altri, generando un consistente flusso di passaparola. Coinvolge uno o più influencer capaci di inoculare il virus negli ambienti più ricettivi per contaminare il maggior numero possibile di persone, o per dilagare nelle nicchie di mercato più interessanti.
Il fenomeno virale nasce, si sviluppa rapidamente e altrettanto rapidamente si riduce e scompare.
Poiché la diffusione deve essere spontanea, la viralità esponenziale di un contenuto non è prevedibile. Una campagna virale va considerata come un organismo vivente, concepita, pubblicata e coltivata per crescere e invecchiare. Un contenuto virale invecchiato può diventare stabile o sprofondare nel dimenticatoio, in base alla sua attualità.
Dopo la progettazione e la creazione del contenuto occorre un investimento per ottenere una buona visibilità iniziale, e per monitorare con opportune tecniche l’entità della crescita e la decrescita. Per avere successo il contenuto deve far divertire, riflettere, piangere, spaventare, irritare con idee-virus divertenti, incredibili, emozionanti, provocatorie.