ADDIE
Il modello ADDIE è un processo di ID (instructional design) basato su cinque fasi:
- Analysis (analisi),
- Design (progetto),
- Development (sviluppo),
- Implementation (implementazione),
- Evaluation (valutazione).
L’analisi definisce il problema, dai bisogni formativi agli obiettivi da raggiungere, individua i tipi di utenti a cui i prodotti formativi sono diretti, descrive tutti gli elementi utili alla progettazione, stabilisce i tempi di rilascio.
Il design progetta la struttura del programma formativo o del corso o del learning object, le strategie formative, gli elementi che compongono tutto l’insieme, fino ai progetti esecutivi come flow chart di ipertesti, storyboard di supporti multimediali, oggetti scorm, test e giochi, interfacce utente, e tutto quanto serve agli sviluppatori per realizzare il progetto formativo.
Lo sviluppo realizza tutti i progetti nei tempi stabiliti e con le caratteristiche richieste, dai prototipi ai deliverable da collaudare per aggiustare in corso d’opera le cose che non funzionano al meglio, i bug di programmazione, gli errori di contenuto, i criteri di visualizzazione.
L’implementazione è la messa in pratica, la prova sul campo, e comprende l’allestimento di aule e supporti tecnologici per progetti blended, la documentazione tecnica e didattica, guide e tutorial, addestramento di facilitatori e tutor, e quant’altro serve a far funzionare bene il corso.
La valutazione consiste in test, metriche e altri strumenti per la raccolta del feedback di clienti, utilizzatori, docenti. La valutazione formativa serve a migliorare i corsi e viene fatta durante lo svolgimento di essi, la valutazione sommativa viene fatta alla fine di parti significative del corso, o di tutto il corso.
Il modello è stato creato negli anni ’70 del secolo scorso dall’università della Florida per le forze armate USA, poi è applicato in ambienti formativi e imprenditoriali fino agli anni ’90, quando viene usato l’acronimo, e il modello viene proposto come base per qualsiasi altro modello di ID. Dagli anni 2000 viene usato come modello di problem solving anche al di fuori della progettazione formativa.
![ciclo ADDIE](https://www.problemsetting.it/wp-content/uploads/2023/01/addie-1024x640.png)
Il grafico mostra come il modello si applica al problem solving. Si parte da un gap, una differenza fra lo stato attuale e quello desiderato.
Si analizza il gap definendolo come problema: che cosa bisogna fare? Perché? Quando? Chi deve farla? Come? Come sarà la situazione a problema risolto?
Si progettano le soluzioni, dalle strutture generali agli elementi e componenti specifici.
Si sviluppano i progetti arrivando a soluzioni concrete e funzionanti.
Si mettono in pratica le soluzioni provandole con clienti e utenti finali.
Si valutano i feedback degli utilizzatori: funziona? Il gap è stato colmato? Si convalida e si applica. Non funziona? Il gap sussiste ancora? Si riparte dall’analisi e si ripete il processo.