Brainstorming

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atlante creatività

Il brainstorming o “tempesta di cervelli” fu proposto da Alex Osborn negli anni Trenta, e da allora è molto usato per la produzione di idee. Si basa sul principio che le idee si innescano l’una con l’altra. In genere si fa in gruppo, e le regole sono molto semplici, riducibili a una: “vietato vietare“. Ossia si può fare tutto, tranne che censurare se stessi e gli altri, per favorire la libera produzione di idee, anche le più assurde e stravaganti, che solo nella seconda fase verranno valutate, scelte o scartate. E’ preferibile che il gruppo sia eterogeneo, sia per competenze sia per livelli gerarchici, per avere la massima ricchezza di contributi.

Il procedimento è a doppio imbuto: nella fase divergente si producono idee a ruota libera. Il conduttore stimola i presenti a proporre e vieta di fare critiche. Scrive per parole chiave le idee sulla lavagna, oppure applica cartelloini post it su un tabellone, un cartellino per ogni idea. Nel caso che il gruppo si blocchi e non produca abbastanza idee, può essere stimolato con immagini, simulazioni, suggerimenti tratti da film o da canzoni, secondo la fantasia del conduttore.

In un secondo momento, e con persone diverse dalle precedenti, si passa alla fase convergente. Le idee vengono selezionate, valutate, e si arriva a scegliere le più interessanti. Un buon metodo per selezionare le idee è il diagramma di affinità, che ha lo scopo di aggregare i cartellini in modo da arrivare a scegliere le due o tre idee più interessanti e funzionali agli obiettivi della riunione.

Il brainstorming classico è orale. Nel caso di situazioni conflittuali si può fare scritto, su bigliettini che vengono piegati e messi al centro del tavolo, e poi aperti a caso dai partecipanti e letti in silenzio per stimolare le proprie idee e aggiungerne altre.

Oggi esistono diversi software che permettono di fare brainstorming sia in gruppo, sia da soli, con stimolazioni verbali e visive proposte dal computer.
Il brainstorming si può usare in qualsiasi circostanza, ma gli usi più frequenti sono idee per sviluppare nuovi prodotti, campagne pubblicitarie, problem solving, processi migliorativi, e in genere per cercare idee nuove nei campi più disparati.
Tuttavia il brainstorming è solo una delle tecniche di stimolazione della creatività, che va combinata con altre tecniche, come per esempio i Sei Cappelli, il diagramma di Ishikawa, il PDCA, l’analisi SWOT, che permettono di esaminare un problema in tutte le sue sfaccettature.