Ristrutturazione o Reframing

atlante –  comunicazione

Nel problem solving ristrutturare una situazione significa percepirla in modo diverso, cambiandone significati, modelli comportamentali, definizione del problema. Spesso ci ritroviamo invischiati in una situazione apparentemente priva di soluzioni, e ci basterebbe ridefinire il problema per vederne soluzioni finora nascoste. Per esempio, un problema potrebbe sembrarci troppo grosso per noi. Una ristrutturazione potrebbe essere spezzettarlo in problemi più piccoli, scegliere il problemino iniziale o quello meno difficile, e cominciare a muoversi da lì.

Per capire come funziona il meccanismo della ristrutturazione basta osservare le tre famose immagini ambigue che si usano in psicologia della percezione. Nella prima, se pensiamo che il bianco sia la figura, e il nero il fondo, vediamo un calice. Se invece pensiamo che il nero sia la figura, e il bianco il fondo, vediamo due facce di profilo. Nella seconda possiamo vedere un triangolo bianco poggiato su un triangolo con i bordi neri, oppure possiamo vedere tre cerchi incompleti e tre angoli su fondo bianco. Nella terza vediamo una giovane ragazza o una vecchia. Possiamo divertirci a passare all’istante da una visione all’altra con un semplice clic mentale.

Uno strumento valido per allenarsi a ristrutturare i problemi e le situazioni è quello dei Sei Cappelli. Indossando il cappello nero si vedono i rischi e le prospettive negative, col cappello giallo invece si vedono i vantaggi e le opportunità. E così via.
Si può ristrutturare qualcosa cambiando il contesto o il contenuto. Se per esempio prendiamo una tavola da surf e la mettiamo sulla neve, la ristrutturiamo come snowboard. Se invece restiamo nel contesto mare, ma ci mettiamo sopra una vela, diventa un windsurf, o se ci stiamo sopra in piedi e la spingiamo con un remo, diventa un SUP (stand up paddle).
Con il cavallo di Troia, Ulisse ristruttura l’assedio, inducendo gli assediati ad aprire volontariamente le porte per accogliere il dono lasciato dagli assedianti.

In un rapporto di consulenza si usa la riformulazione di ciò che ha detto il cliente, per verificare se abbiamo capito dopo avergli fatto qualche domanda. Dopo aver fatto un certo numero di domande e avere un quadro abbastanza soddisfacente della situazione, possiamo ristrutturare il problema del cliente, offrendogli un punto di vista diverso dal suo, una via d’uscita, una soluzione nuova.
Ideologie, ambienti socio-culturali, religioni, credenze, influenza di leader, colleghi o amici sono tutti contesti che condizionano il nostro modo di vedere le cose.

Bateson e Watzlawick hanno teorizzato e applicato il reframing o ristrutturazione, per presentare il problema come opportunità, una debolezza come punto di forza, una cosa ritenuta impossibile come una possibilità lontana, una soluzione lontana come più vicina, qualcosa di ostile in qualcosa di neutrale, una scortesia in una incomprensione.
La ristrutturazione può avvenire anche mutando lo stato emotivo di una persona, rendendola meno triste, meno aggressiva, più ottimista. “Non si può fare” diventa “proviamo a farci aiutare e a ritardare la scadenza”. Hai guardato e non hai trovato nulla? Guarda di nuovo, più da vicino e più da lontano. Ho capito che così non va: ora mi dici in quale altro modo si potrebbe fare? Finora abbiamo discusso civilmente, quindi possiamo arrivare a trovare un accordo, non ti pare?