Metafora
La celebre poesia di Ungaretti è una metafora della vita dei soldati al fronte nella Prima Guerra Mondiale, la cui vita è come foglie che stiano lì lì per cadere. La metafora è una figura retorica che appartiene ai tropi, ossia ai trasferimenti di significato. Se dico che la luna è tonda come una mela faccio una similitudine, ossia evidenzio le somiglianze fra due cose di natura diversa. Se invece dico con Mark Twain che “ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessun altro” la luna è una metafora della psiche umana.
La metafora è arbitraria, ma è tanto più efficace quanto più evoca immagini, sensazioni, significati reconditi o simbolici. La metonimia mette insieme due cose simili (ha un gran cuore, per dire che è generoso), la metafora associa cose diverse (la luna e la psiche dell’esempio precedente). Se la metafora ha uno sviluppo narrativo diventa un’allegoria, cioè un racconto che allude ad un altro racconto, come le favole che rappresentano vizi e virtù. Le metafore possono diventare anche temi di opere come romanzi o film: la “Prova d’orchestra” di Fellini è metafora di varie situazioni della vita, fra cui la leadership e l’organizzazione nel rapporto fra il direttore e i suonatori.
La metafora può essere verbale, visiva, auditiva, mimica.
La metafora è molto usata nella formazione, nel discorso persuasivo, nel problem solving, perché va a toccare i livelli più profondi della psiche ed è una efficace leva di cambiamento. Il buon pastore che riporta a casa la pecorella smarrita è un buon capo, una buona guida, un buon amministratore che ha cura anche degli individui più piccoli e deboli.
La barca galleggia o affonda, sfida il mare o ripara nel porto, cala l’ancora o spiega le vele, si sta sulla stessa barca, si rema tutti insieme, il timoniere punta verso la stella polare.
Il coltellino svizzero e la cassetta degli attrezzi sono metafore di strumenti, metodi, tecniche per risolvere problemi.
Immagini ricchissime di significati sono l’albero, la casa, la montagna e l’iceberg, la rete.
Il pesciolino verde è il diverso, l’anticonformista, il creativo. La mano è il conservatore, il burocrate, il protettore dell’identità e del conformismo.