Linguaggio audiovisivo

atlante – comunicazione – gestione a vista

Il linguaggio audiovisivo è la combinazione di linguaggio verbale, visivo, sonoro, gestuale, in prodotti mediatici di comunicazione, espressione e persuasione. 

La pratica di combinare immagini e parole è assai antica, ma solo con la diffusione delle tecnologie digitali e la disponibilità universale di dispositivi multimediali come smartphone, tablet, personal computer, videoproiettori e schermi al plasma e LCD, si è diffusa ed è diventata un modo abituale di comunicare sua in presenza, sia a distanza.

Con la locuzione di linguaggio audiovisivo intendiamo quindi un modo di comunicare che comprende le presentazioni con testi e immagini, il linguaggio cinematografico, il linguaggio televisivo, la multimedialità web.

presentazione audiovisiva

Le presentazioni con immagini commentate o con parole illustrate risalgono alla più remota antichità, e hanno raggiunto una loro modalità attraverso i programmi di presentazione come Power Point e simili, che ormai sono usati in tutti i tipi di presentazione, dalle lezioni in aula alle riunioni con poche persone, dalle conferenze con migliaia di persone alle installazioni automatiche in ambienti espositivi. Le presentazioni possono essere di supporto ad una persona che le commenta con le proprie parole, oppure essere spettacoli autonomi che combinano immnagini fisse come fotografie, illustrazioni e grafici, sequenze filmate e video, collegamenti internet, musica, effetti sonori, voce fuori campo.

cinema - la sedia del regista

Il linguaggio cinematografico va dal processo di produzione alle tecniche di ripresa e postproduzione.

L’immagine fotografica rappresenta un attimo posto tra passato e futuro come un istante senza durata. L’immagine filmica trascrive in una moltitudine di fotogrammi la successione di istanti che danno la percezione di un’azione in movimento nel tempo. La sequenza filmica combina la spazialità fotografica dell’istante con il fluire temporale dell’evento, dell’azione.

La produzione parte dal soggetto che in sintesi racconta l’arco narrativo del film, e che poi viene sviluppato con la sceneggiatura, il testo scritto del film con il racconto degli eventi, i dialoghi degli attori, le descrizioni delle scene e dei costumi. Il regista coordina le riprese, il montatore le combina nella successione prevista dal regista, aggiungendovi musica ed effetti sonori.

Le tecniche di ripresa partono dall’inquadratura che va dal primo piano al campo lungo, e dalla fotografia che comprende inquadrature, movimenti di macchina e illuminazione delle scene. La postproduzione va dal montaggio ad effetti speciali come combinazioni di riprese di attori su scene virtuali e inserimento di tutto quello che oggi è possibile fare con animazioni elettroniche tridimensionali. Il montaggio conferisce al film il suo aspetto finale, con il ritmo che dà al susseguiirsi delle scene, con le transizioni a taglio netto o a dissolvenza, con lo svolgersi di scene parallele o il ritorno indietro nel tempo con i flashback. Il sonoro in presa diretta è on se vengono registrati suoni e voci presenti nell’inquadratura, come il colpo della pistola che sta sparando, off se i suoni e rumori provengono da sorgenti che non sono inquadrate, come il rombo di un’auto che sta arrivando. Il sonoro è over se non prociene dalla scena, ma è aggiunto in fase di montaggio, come una voce fuori campo che commenta la scena.

linguaggio televisivo

Il linguaggio televisivo è simile a quello cinematografico, a cui aggiunge lo specifico televisivo che consiste in un occhio aperto sulla realtà, o nella creazione di ambienti e situazioni iper-reali. Le prime due grandi differenziazioni sono fra la diretta e la differita. La diretta è la ripresa e trasmissione di eventi nel momento in cui avvengono, come una partita di calcio che si sta giocando. La differita è la stessa partita trasmessa il giorno dopo. Negroponte diceva che la diretta andrebbe riservata solo a qualcosa su cui scommetti o per cui fai il tifo, come una competizione sportiva o il confronto fra due leader politici. Tutto il resto può andare in differita, anche il resoconto di un evento bellico o di un incidente come il crollo del Ponte Morandi avvenuto a Genova nel 2018. Le dirette comprendono le maratone e gli special tv, trasmissioni dedicate ad eventi importanti come una guerra o un terremotom che interrompono la normale programmazione per informare in modo dettagliato sull’evento in corso.

L’altra grande distinzione riguarda il modo di guardare la tv, live o streaming. Nel primo caso io guardo ciò che l’emittente tv sta trasmettendo, e mi adatto alla programmazione del palinsesto. Nel secondo caso io scarico su un apparecchio dotato di memoria come un televisore smart o un computer o un dispositivo mobile ciò che voglio vedere, e lo guardo nell’ortario che più mi fa comodo, interrompendo e riprendendo la visione se devo fare qualche altra cosa.
Il palinsesto è la programmazione di una stazione emittente giorno per giorno e settimana per settimana, e fa distinzione fra le fasce orarie come la mattina, il pomeriggio, la prima serata e la seconda serata, perché ad esse corrispondono abitudini e tipologie di spettatori. Tutto ciò non ha più valore con la diffusione di dispositivi e piattaforme che permettono di registrare qualsiasi programma, o che offrono servizi di replay.
La disponibilità di molti canali e il telecomando hanno diffusio la pratica dello zapping, con cui lo spettatore salta da un programma all’altro, specialmente durante le interruzioni pubblicitarie che costituiscono un’altra caratteristica del linguaggio televisivo, e che scompaiono nello streaming.
Le riprese possono essere esterne quandoi si va sul luogo dell’evento, o in studio. Apparecchi di supporto come steadycam e droni permettono di ottenere buone riprese anche in movimento e in situazioni difficilmente accessibili o pericolose.
Un elemento importante del linguaggio televisivo è il format, la struttura di un programma che lo caratterizza e lo distingue dagli altri, e che spesso viene adattato alle tv di vari paesi. I format possono essere generali come il talk show, o specifici come “Otto e mezzo”. Il talk show è una trasmissione in cui un conduttore fa dibattere alcuni invitati su un argomento di attualità o di altro genere. Il game show è un gioco a premi. La sit com e la soap opera sono serie di lunga o lunghissima durata con personaggi ricorrenti che vivono situazioni quotidiane, storie d’amore ed eventi vari, come “Un posto al sole” che va in onda tutte le sere nei giorni feriali dal 1996. Le serie tv sono racconti a puntate, dalle miniserie di quattro puntate alle serie di numerose stagioni da dieci puntate ciascuna. I docufiction sono narrazioni di eventi che mischiano spezzoni di documentari originali e ricostruzioni con attori.
I contenitori sono programmi di varietà affidati ad un conduttore capace di attrarre gli spettatori, l’anchor man o woman, in cui si susseguono documentari, servizi di cronaca, interviste, giochi, canzoni e balletti. Al proposito vanno ricordati i semilavorati televisivi come i servizi e le interviste sul campo o i contributi grafici o di vario genere che vengono montati alternandosi alle riprese in studio per costituire il prodotto finito e pronto per andare in onda. Per esempio il tg è il prodotto finito, i semilavorati sono i servizi che vengono presentati dal conduttore.
Con l’avvento dell’informatica e di internet che hanno sempre più pervaso l’ambito televisivo si sono diffuse le
piattaforme interattive a pagamento che si affiancano alla tv generalista per offrire contenuti specifici a scelta. In tal modo è l’utente a scegliere che cosa vuole vedere e quando, in quale lingua, e ad esprimere il suo gradimento in modo da orientare l’algoritmo che gli sottoporrà nuovi titoli da vedere, simili a quelli che ha gradito di più.

responsive multimedia

Ed è così che dal linguaggio strettamente televisivo si arriva al linguaggio multimediale, multimodale e multicanale che si sta diffondendo negli ultimi decenni, prima col personal computer e col web, poi con lo smartphone che ha fatto di tutti noi dei veri e propri prosumer audiovisivi, dato che ormai ognuno di noi può fare riprese video col suo telefonino, insieme con riprese tv che sono diventate elementi di vita quotidiana, basti pensare alla telecamera per la retromarcia delle auto, o al videocitofono, o alle videochat su Wathsapp. Le webcam live, che trasmettono con inquadratura fissa ciò che sta avvenendo, si usano in molti siti web, dal meteo al porno. Ognuno di noi può farsi una piccola stazione emittente con un proprio canale Youtube, o con video postati sui social.

Per concludere, il ricco mondo dell’audiovisivo comprende il media franchise, un insieme di prodotti mediatici derivati da un’opera originale come un film, un romanzo o un videogioco, che sono chiamati spinoff, ossia derivati dall’originale, come la serie tv del Giudice Tataranni derivata dai romanzi di Mariolina Venezia.