Descrizione

atlante  comunicazione – gestione a vista

La descrizione è la rappresentazione con parole di un luogo, di un oggetto, di una persona, di un animale, di una situazione, di uno stato d’animo. Può andare dal freddo elenco dei componenti del soggetto da descrivere, fino alle più poetiche evocazioni di atmosfere e di stati d’animo, di luoghi realistici o di luoghi della memporia e della fantasia.

Una descrizione può avere la funzione di informare (si pensi alla descrizione di una piazza presente in una guida turistica), di persuadere (come in tante descrizioni pubblicitarie, concentrate soltanto sugli aspetti positivi del prodotto), di evocare ricordi o emozioni (come nelle descrizioni poetico-letterarie).

nomenclatura della bici

La nomenclatura è un livello basilare di descrizione, e consiste nella corretta denominazione di tutti gli elementi che compongono un’immagine, o quel pezzo di realtà che l’immagine ritrae. La nomenclatura può essere generica se si limita a nominare i componenti principali, o molto specifica se arriva a nominare i più piccoli particolari. A sua volta la descrizione può essere generica o assai dettagliata, in base alla nomenclatura di cui dispone.

identikit

L’identikit che viene fatto nelle indagini poliziesche è l’immagine che risulta dalle descrizioni dei testimoni, descrizioni spesso imprecise e discordanti, che devono essere interpretate e controllate, costruendo man mano l’immagine e chiedendo al testimone se assomiglia alla persona che ha visto o se suscita nuovi ricordi.

iconografia della madonna della misericordia

L’iconografia è la descrizione dei temi che compaiono in un’opera d’arte. L’esempio mosta tre dipinti riferibili all’iconografia della madonna che con un mantello e le braccia larghe accoglie un gruppo di persone che si raccoglie ai suoi piedi. Il mantello è blu o rosso, in genere non ha in braccio Gesù Bambino. L’iconologia è l’interpretazione dei temi iconografici, nel nostro caso si tratta della Madonna della Misericordia, un tema devozionale particolarmente usato in rellazione a pestilenze e altre alamità. Il tema iconografico è vincolante per l’artista, e ricorre pressoché invariato in epoche e con artisti diversi, come si vede da sinistra vrso destra in un affresco del 1380 ad Assisi, nella famosa Madonna di Piero della Francesca a Sansepolcro (1445-1462), in un affresco quattrocentesco del Maestro di Marradi e in un quadro di Francisco Zurbaran del 1655.

La descrizione è una delle cinque funzioni di un testo, che sono:

  • funzione narrativa (raccontare una storia, un evento), 
  • descrittiva (esporre le caratteristiche di un luogo, una persona, un oggetto), 
  • argomentativa (sostenere una testi proponendo argomentazioni logiche e confutando le opinioni contrarie), 
  • informativa (fornire notizie di rilievo su persone o fatti), 
  • regolativa o prescrittiva (imporre o raccomandare il rispetto di norme, regole, divieti, obblighi, istruzioni e procedure).

La descrizione si combina con gli altri tipi di prodotti della scrittura, che a volte troviamo ben distinti l’uno dall’altro, a volte misti, come in un romanzo che alterna descrizioni, narrazioni e dialoghi. I tipi sono sei.

  • descrizione
  • presentazione
  • rappresentazione
  • racconto
  • dialogo
  • argomentazione.

La presentazione è il processo con il quale si presentano i contenuti di un argomento a un pubblico presente o remoto. Può contenere testi, immagini, video e file audio. La presentazione da usare come supporto per un oratore deve essere prevalentemente visiva, con poche parole chiave e frasi che vanno commentate a voce dall’oratore. La presentazione da usare in remoto, come video web o da mostrare in rpoiezione continua in un ambiente espositivo deve essere autoesplicante, ma sempre sintetica ed essenziale perché si deve presumere che il pubblico non vi si soffermi a lungo.

La rappresentazione è la raffigurazione di un contenuto (il quadro rappresenta un tramonto sul mare) o la messa in scena di un testo teatrale, o anche l’immagine mentale di ciò che percepiamo e che interpretiamo con una nostra configurazione. In tal senso la descrizione è il resoconto di ciò che consideriamo reale, la rappresentazione è il resoconto di ciò che pensiamo o immaginiamo o vogliamo che sia.

Il racconto è il resoconto di un percorso che ha una partenza, un tragitto e un arrivo. E’ basato sul tempo (c’era una volta), mentre la descrizione consiste in una sosta ed è basato sullo spazio, sul rilevare dove siamo, che cosa c’è e come è. Può trovarsi in qualsiasi punto dell’arco narrativo, all’inizio per descrivere l’ambiente e la situazione, durante l’azione per fare una pausa e guardarsi intorno, alla fine per descrivere la situazione conclusiva, dopo che lr’eroe ha compiuto la sua impresa.

Il dialogo è ciò che dicono i personaggi che fanno parte del racconto, quando li si fa parlare direttamente invece di riferire ciò che hanno detto. I personaggi possono agire direttamente o a loro volta raccontare, descrivere o argomentare, ma sempre parlando in prima persona.

L’argomentazione sostiene o confuta una tesi, e può far parte di un dialogo, se viene essa in bocca a personaggi che discutono, oppure esprimere il punto di vista dell’autore, ed è usata soprattutto nella saggistica e nella comunicazione persuasiva.

Come una narrazione può avvenire in ordine diverso da quello naturale in cui si sono svolti gli eventi cui essa si riferisce, così una descrizione può presentare elementi informativi in ordine variabile, non necessariamente quello più ovvio. Per esempio, la descrizione di un panorama può procedere dall’elemento più vicino a quello più lontano, o viceversa; o da sinistra a destra, o dall’alto verso il basso, o dall’esterno all’interno, o dal generale al particolare. Il linguaggio descrittivo deve tener conto del destinatario e della finalità della descrizione. Se descrivo un carburatore per un meccanico userò termini tecnici che eviterò se il testo deve essere divulgativo. Le descrizioni scientifiche e tecniche saranno obiettive e imparziali, le descrizioni letterarie possono essere emotive e suggestive, e rendere conto a volte di ciò che è o è stato, altre volte di ciò che l’autore o il protagonista immagina o sogna o ricorda. Tutte queste possibilità ci fanno comprendere gli svariati modi in cui possiamo descrivere la stessa situazione, per cui la descrizione è comunque il resoconto di una nostra rappresentazione del reale, piuttosto che della realtà in sé, a prescindere da noi.

Per fare un esempio, prendiamo una relazione alpinistica. La descrizione è spaziale e atemporale, ci spiega come è fatta la montagna e usa l’indicativo presente (la parete di granito è liscia e priva di appigli); la narrazione è temporale e ci racconta come è andata la scalata, con componenti emotive di paura per i rischi corsi, di preoccupazione per il guastarsi del tempo, di gioia per il panorama visto dalla vetta, e con descrizioni in indicativo imperfetto  (“la parete era scivolosa per il ghiaccio che si stava sciogliendo”). L’argomentazione e la prescrizione è usata invece nella relazione tecnica e nella guida all’arrampicata alpinistica con tono asciutto ed essenziale privo di emotività e con termini tecnici (“seguire il diedro, poi traversare a destra in dulfer per due metri e proseguire in verticale lungo la fessura”).

Possiamo fare la descrizione di una immagine esistente (image to text, dall’immagine al testo), come la descrizione di un paesaggio o della foto che lo ritrae, oppure di un’immagine da fare (text to image, dal testo all’immagine), come la sceneggiatura di un film o la scena di teatro, o come le indicazioni che un art director fornisce ad un fotografo o ad un illustratore. Oggi ci sono programmi di intelligenza artificiale che generano testi da immagini e immagini da testi. Per questi ultimi la qualità delle immagini oottenute dipende dalla qualità delle descrizioni fornite alla macchina. 

La descrizione è informativa o denotativa quando si limita a riferire che cosa si vede o si sa o si è (p. es. le caratteristiche tecniche di un prodotto o servizio, la descrizione della scena del crimine). E’ persuasiva o connotativa quando dice che cosa si dovrebbe o potrebbe o vorrebbe vedere e sapere, o quando aggiunge deduzioni e significati ulteriori a ciò che si vede (“al verde del grano si alternava il rosso dei papaveri, a inqicare che quei terreni non erano più coltivati per la forte emigrazione che c’era stata”). O si ricorre alla descrizione denotativa, magari con un po’ di argomentazione, anche quando si vogliono valorizzare qualità o minimizzare difetti e viceversa. Catone il censore mostrava i fichi freschi giunti da Cartagine, per dire “Ergo, delenda est Carthago“, – dunque, Cartagine (è talmente vicina) che va distrutta – aggiungendo alla presentazione dei fichi la prescrizione esortativa della guerra punica.

La descrizione va fatta in modo particolare nella sceneggiatura cinematografica. L’analisi del linguaggio di un film esistente parte dall’inquadratura, e poi si allarga a scena, sequenza, unità narrativa, dal particolare al generale. La scrittura di un film si muove in senso opposto, dal generale al particolare: soggetto, scaletta, sequenze, scene, inquadrature. Le descrizioni di scene, personaggi, situazioni si alternano ai dialoghi che saranno recitati dagli attori, e servono a regista, scenografo, costumista, trovarobe per realizzare ambienti, situazioni, tipo di riprese.

La sceneggiatura differisce da un testo teatrale o da un romanzo, perché costituisce il progetto del film da fare; da una sceneggiatura si fa un solo film. Il testo teatrale è un testo da rappresentare, da cui si possono fare diversi tipi di rappresentazione, classica, moderna, minimale, sontuosa. Il romanzo è un’opera finita, non qualcosa da realizzare in altro modo. Se da un romanzo si vuole fare un film o una serie tv, ne va riscritta completamente la sceneggiatura. 

La sceneggiatura alterna descrizioni e dialoghi. Tutto il copione di un film si suddivide in scene, porzioni narrative che devono avere unità si tempo, di luogo e di azione; quando uno di questi elementi cambia, si cammbia scena. Ogni scena va introdotta dal numero di riferimento e dalle diciture interno/esterno, giorno/notte, che indicano il luogo di ripresa e le condizioni di luce. Poi si descrive la scenografia e la posizione di oggetti e personaggi, e infine si aggiungono le indicazioni su abbigliamento, atteggiamenti e movimento dei personaggi. I dialoghi sono impaginati in modo da distinguerli con facilità rispetto alle descrizioni.

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