Assi del linguaggio

atlante –  comunicazione

assi del linguaggio

Il linguista svizzero Ferdinand de Saussure (1857-1913) ha individuato due relazioni fondamentali tra elementi linguistici, il rapporto sintagmatico e il rapporto associativo. Su un diagramma cartesiano il rapporto sintagmatico è messo sull’asse orizzontale delle ascisse, il rapporto associativo o paradigmatico è messo sull’asse verticale delle ordinate. Sono questi gli assi del linguaggio, che costituiscono i due piani su cui viene esercitata l’attività mentale umana in rapporto al linguaggio. Quando si parla o si scrive si crea una sequenza orizzontale con le parole messe l’una dopo l’altra. Contemporaneamente però la mente ha a disposizione per ogni parola tutta una serie di parole che potrebbero sostituirsi a quella usata, per generare frasi simili, varianti, parafrasi, esempi. La virtualità della sostituzione le dispone in verticale come contenitori da ognuno dei quali il parlante sceglie una sola parola che va a disporsi nella sequenza orizzontale e viene effettivamente detta o scritta. Il linguista danese Louis Trolle Hjelmslev (1899-1965) ha denominato sintagmatico l’asse orizzontale, che mostra il modo in cui sono disposte le parole (sintassi), paradigmatico l’asse verticale, che mostra le associazioni semantiche possibili. La disposizione delle parole nell’asse orizzontale determina il senso di ciò che si dice. Per esempio dire “Anna è una vecchia amica” è ben altra cosa che dire “Anna è una amica vecchia”: nel primo caso Anna potrebbe essere una giovane che conosco da tempo, nel secondo una signora attempata che potrei aver conosciuto da poco. Le “riserve” verticali possono essere associazioni semantiche (amica, compagna, sodale, camerata), lessicali (amica da amare), flessionali (amici, amichetta, amichevole). Le parole che compaiono sull’asse sintagmatico sono presenti, le altre sono assenti perché potrebbero esser dette, ma restano come riserve non utilizzate. Nell’asse orizzontale le parole sono unite dalla relazione “e”, nell’asse verticale dalla relazione “o”. in tal senso l’asse orizzontale è l’asse della combinazione, quello verticale è l’asse della sostituzione. Combinazioni e sostituzioni sono permesse o interdette in base ai significati.
“Anna è la figlia di Giulio” può essere sostituita con “Giulio è il padre di Anna”, ma non con “Giulio è il figlio di Anna”, in quanto la prima sostituzione conferma la frase iniziale, la seconda la smentisce. “Anna è il figlio di Giulio” non è ammesso, perché Anna è una donna.