Notiziabilità

La notiziabilità è l’insieme di criteri che definiscono se un evento o un fatto è considerato una notizia degna di essere pubblicata dai media, più in generale è l’attitudine di un evento a essere trasformato in notizia.

Gli eventi sono tanti, ma la maggior parte di essi sono ripetitivi, come il traffico dei pendolari o il mercato del giovedì. Solo alcuni di essi emergono per la loro diversità, e diventano degni di essere raccontati. E’ così che gli eventi diventano notizie, ossia cosa da sapere e da far sapere.

Prendiamo il caso del lupo e l’agnello. L’evento è un agnello che beve in riva al fiume, quando arriva un lupo e se lo mangia. Si tratta di un evento tragico, ma non eccezionale. L’informazione dice appunto che il lupo ha mangiato l’agnello. Ma il boscaiolo che ha assistito alla scena fa da gatekeeper e passa la notizia al giornalista, così formulata: “Un grosso lupo si avvicina ad un agnellino che beve al fiume, Dopo una discussione il lupo salta addosso all’agnello e se lo mangia.” Il giornalista, che si chiama Esopo, applica il framing vedendo nel lupo un simbolo della prepotenza del più forte che non sente ragioni e condanna il debole secondo le sue convenienze. E racconta così la sua storia rendendola famosa. Un framing diverso avrebbe visto nel lupo una lupa magra e affamata che si apposta vicino all’acqua per trovare un po’ di cibo per i suoi cuccioli. In sostanza il lupo che mangia l’agnello non è ancora una notizia, il lupo prepotente e assassino che uccide comunque il debole agnellino come fanno tutti i tiranni e i prepotenti è una notizia che va oltre il fatto specifico, e diventa una storia universale.

Anche le immagini possono contribuire al framing, all’incorniciatura di un evento. Ho chiesto a Gemini di generare l’immagine di un lupo feroce e di un lupo affamato e impaurito. Il lupo di per sé neutro, ispira paura o compassione a seconda dell’incorniciatura che se ne fa con parole o immagini, e da evento diventa notizia tale da spingere a comportamenti relativi (“Difendiamoci!” o “aiutiamolo!”).

I criteri di notiziabilità non sono rigidi perché ogni giornalista o gatekeeper ha i suoi criteri, e non sono immutabili ma variano nel tempo in base all’agenda setting corrente, ossia a ciò di cui si parla prevalentemente ora.

Comunque ecco un elenco dei più rilevanti.

  • Novità/attualità: Un evento appena accaduto ha un alto valore di notiziabilità. Ieri c’è stato un terremoto.

  • Significatività: Il fatto ha un impatto su un grande numero di persone? Il sisma ha fatto 900 vittime.

  • Prossimità: La vicinanza geografica (un evento nella mia città) o culturale (un evento che riguarda il mio Paese o la mia comunità) aumenta la notiziabilità. L’epicentro del sisma era a 50 km da qui.

  • Rilevanza/prominenza: Un evento che coinvolge persone famose (politici, attori, sportivi) o luoghi noti ha più probabilità di diventare una notizia. Ha distrutto la cattedrale trecentesca.

  • Conflitto/dramma: Le storie di conflitto, disastro, criminalità o dramma umano sono spesso considerate molto notiziabili. Gli edifici crollati non rispettavano le norme antisismiche.

  • Rarità/eccezionalità: Un evento raro o inusuale, come un animale selvatico avvistato in città o un record straordinario, attira l’attenzione. Il sisma precedente è avvenuto tre secoli fa.

  • Tempestività: La velocità con cui un’informazione può essere diffusa è cruciale. Trasmettiamo, appena arrivate in redazione, le riprese fatte con lo smartphone da cittadini durante il sisma.

  • Interesse umano: Notizie che toccano le emozioni, come storie di coraggio, altruismo o ingiustizia, hanno un forte valore. Sono morti giovani e bambini.

  • Autorevolezza della fonte: il presidente della repubblica ha dichiarato il lutto nazionale.

Le notizie mutano nel tempo. All’inizio prevalgono i fatti di cronaca, in un secondo tempo prevalgono valutazioni politiche, ambientali, sociali.

Le fonti notiziabili si autoalimentano e diventano sempre più notiziabili. “Facciamo subito la pace”. Se lo dico io non è una notizia. Se lo dice il papa all’Angelus è una notizia di primo piano che le redazioni danno subito. Ma così facendo rafforzano l’autorevolezza della fonte, e la relativa notiziabilità di tutto ciò che la riguarda.

La maggiore o minore notiziabilità di un evento o di una informazione dipende da un insieme di valori notizia che ho sintetizzato in una mappa.

I valori notizia vanno considerati in funzione del contenuto (di che si tratta), del prodotto editoriale (comunicato, asrticolo, servizio), del mezzo di comunicazione (stampa, web, tv), della concorrenza (pubblicare le stesse cose dei grandi media o cose diverse?), del livello culturale e dei gusti del pubblico (notizie serie o gossip?).

Per la notiziabilità del contenuto le domande da farsi sono: coinvolge personaggi di alto livello? Ha un certo impatto sulla città o sulla nazione? Riguarda parecchia gente? Che può succedere dopo? Perché interessa il pubblico, è un fatto raro, curioso, divertente?

Riguardo al prodotto, è facile raggiungere il luogo dell’evento o costa molto fare il servizio? Si può sintetizzare in un breve flash? E’ accaduto da poco o sta accadendo? Ha una buona qualità di parola e immagine, ritmo narrativo, completezza di dati e aspetti controversi, usa un linguaggio comprensibile? Il notiziario è ben bilanciato fra politica, sport, argomenti leggeri, comunicazioni di servizio?

Sul mezzo di comunicazione, con quale frequenza la notizia viene ripetuta o si susseguono servizi sullo stesso argomento? La tempestività della notizia è adatta al formato del mezzo, per esempio è più adatta a un quotidiano o a una rubrica settimanale? Il materiale è specifico per il mezzo, per esempio ci sono contributi video per un servizio televisivo?

Nei confronti con la concorrenza di altre testate o altri media, come ci si comporta? Ci si distingue con esclusive o scoop, o ci si uniforma alle grandi testate pubblicando le stesse notizie e gli stessi lanci di agenzia, a volte perfino le stesse clip video?

E infine, ma per alcune testate come priorità assoluta, come adattare la notizia ai gusti e agli interessi del proprio pubblico? E’ data in modo sufficientemente leggero e divulgativo? E’ una notizia di servizio che sicuramente interessa, come orari di scioperi o informazioni meteo?

Tutto questo vale per le notizie vere e proprie. Altro discorso va fatto per i commenti, i cui autori sono o molto liberi, specialmente se si tratta di opinionisti famosi, cattedratici, scienziati, o molto asserviti a lobby, partiti politici, interessi economici. In ambedue i casi prevalgono le loro idee e i loro interessi, più che valori notizia o criteri di notiziabilità.